In Consiglio a Ragusa, la variazione di Bilancio. Saltano gli accordi sulla destinazione dei fondi

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È stata in più interventi definita una “operazione di routine”, quella della Variazione di Bilancio proposta dalla Giunta Piccitto al Consiglio comunale nella seduta di martedì sera, eppure nel corso dell’analisi dell’atto sono emerse tante questioni, alcune direttamente collegate alla lunga notte del 31 luglio 2014, altre al parere discordante all’interno del Collegio dei revisori dei conti, altre ancora ad una discrasia tra somme appostate nel Bilancio di previsione ed emendamenti votati in Aula. Argomentazioni che hanno protratto la seduta ben oltre le 2 di notte.

“Si tratta di un provvedimento”, ha illustrato ad inizio discussione l’assessore competente Stefano Martorana: “che l’Amministrazione si trova costretta ad adottare, anche per il tipo di tagli che prevede. Qualcosa che subiamo impotenti, dovuti al ridimensionamento delle entrate relative al Fondo di solidarietà comunale per 1 milione e 300mila euro, comunicate a Palazzo dell’Aquila a metà settembre, oltre alla riduzione dei proventi relativi al Servizio idrico, pari ad un ulteriore milione di euro. Con questa delibera” conclude “si scatta l’attuale fotografia delle variazione delle entrate, assicurando il pareggio di bilancio e gli equilibri economici dell’ente”.

In sostanza, ciò che i consiglieri di opposizione contestano, è il taglio sistematico alle somme destinate a finanziare gli emendamenti formulati dai vari gruppi di minoranza in occasione dell’approvazione del Bilancio di previsione 2014.
Ancora una volta si spiegano in maniera sfacciata i retroscena della maratona consiliare del 31 luglio (che vi avevamo puntualmente raccontato), quando in piena mortificazione del dibattito di Aula alcuni esponenti della maggioranza si sedettero a tavolino con le opposizioni, dividendo 550 mila euro di possibile movimentazione all’interno del documento di programmazione economica dell’ente.

Si sono ancora una volta rammendati i termini numerici dell’accordo, come ha evidenziato il consigliere Carmelo Ialacqua di Movimento città, suddivisi in 150 mila euro agli emendamenti del Cinque stelle, 50mila del Pd, 100mila Partecipiamo e 250 mila euro al resto dell’opposizione.
“Di quei 250mila euro” ha affermato Peppe Lo Destro: “circa la metà è adesso tagliata. La volontà del Consiglio è stata decisamente disattesa da parte dell’Amministrazione”.

Oltre al danno, anche la beffa. “Quello disposto quella notte inoltre”, ha continuato: “ci accorgiamo che non è neanche stato calato in maniera rispondente in Bilancio”.
Il consigliere Maurizio Tumino ha fatto qualche esempio: “Decidemmo di proporre al Consiglio di incrementare di ulteriori 50 mila euro il contributo originario di 25mila destinato al Corfilac e al Consorzio universitario. Ma dalla tabella allegata stasera alla delibera, si evince che la somma appostata invece di 75mila è pari a 45mila. È lecito tutto ciò? Senza considerare il fatto che adesso, con questa variazione, i contributi in questione ritornano alla cifra inizialmente decisa da Martorana”.
“Nessun complotto, semplicemente l’interpretazione degli uffici di emendamenti che avete scritto in maniera errata” ha replicato il Cinque stelle Maurizio Stevanato “e che hanno determinato le cifre in Bilancio”.

Non credo sia corretto definire ‘spartizione’ la serie di emendamenti votati il 31 luglio” ha affermato il presidente Giovanni Iacono. “Non ci siamo divisi somme ma abbiamo fatto in modo che ogni sensibilità proveniente dall’Aula fosse tradotta in atti di contabilità. È vero: alcuni impegni di spesa non corrispondono agli emendamenti, tutto ciò è sbagliato perché la volontà del Consiglio, piaccia o non piaccia è sovrana”.

L’atto ha registrato anche la bocciatura di Movimento città, perché “finisce per svelare” ha dichiarato Ialacqua “i limiti forti del Bilancio di previsione nonché di alcune scelte finanziarie portate avanti dall’Amministrazione come la sovrastima del benessere delle casse comunali che ha portato all’idea che si poteva fare uno sconto Tasi a tutta la città, anche ai ceti medio alti che avrebbero potuto pagare, con una opportuna franchigia, quello che dovevano. Proprio i due milioni e mezzo di euro non riscossi dalla Tasi, adesso producono questi tagli“.

Concetti che hanno trovato condivisione anche del capogruppo Pd Giorgio Massari, il quale ha ribadito il limite dell’azzeramento Tasi, ma anche la mortificazione delle opposizioni in Consiglio attraverso il taglio di emendamenti proposti senza nessuna concertazione, al contrario della maggioranza che ha avuto modo di discutere con la Giunta la manovra bis.

Molto duro, infine, il giudizio di Angelo Laporta, di Territorio: “Eravamo arrivati ad una sintesi ed è questa la ragione per cui avevamo votato in maniera positiva. Ieri sera, come se nulla di tutto questo fosse mai stato fatto, sono state sottratte somme importanti alle associazioni che si occupano di accudire le fasce deboli della nostra città (tra tutti, oltre a quello legato ai diabetici, anche l’emendamento a sostegno dei malati di tumore, davvero incredibile), mentre regalano 35mila euro a chi organizza il concerto di Baglioni. Qual è la logica?”.