Rubano l’identità dell’amica per frodare la Telecom

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I militari della stazione carabinieri di Ragusa Ibla hanno denunciato due persone, maschio e femmina conviventi, per truffa e sostituzione di persona, il tutto in concorso tra loro.

I risvolti delle indagini sono stati diffusi direttamente dall’Arma:

Una giovane ragusana, qualche tempo fa, s’era vista recapitare una lettera di messa in mora da parte della compagnia telefonica che le addebitava mesi e mesi di telefonate non pagate. La presunta debitrice subito però ha capito che c’era qualcosa di anomalo e che probabilmente qualcuno l’aveva ingiustamente messa in mezzo, poiché lei mai aveva omesso di pagare le utenze domestiche.
S’è quindi presentata immediatamente presso la stazione carabinieri di Ragusa Ibla e ha denunciato l’accaduto. I militari hanno avviato subito le indagini scoprendo che presso il gestore telefonico i dati anagrafici erano corretti, esattamente corrispondenti a quelli della denunciante.
Hanno tentato quindi d’indagare tra le conoscenze della vittima, tra le quali c’erano anche due vecchie conoscenze dell’Arma, due conviventi di Ibla noti per reati contro il patrimonio. E guarda caso, i carabinieri hanno scoperto che la linea telefonica fissa era attestata proprio allo stesso indirizzo dei due conviventi. Era attestata, sì, perché nel frattempo il gestore ha “tagliato” la linea per insolvenza. All’arrivo dei carabinieri, quindi, il telefono era sparito.
Grazie però alla collaborazione del gestore, peraltro anch’esso danneggiato dalla condotta fraudolenta dei due indagati, i militari della stazione CC di Ibla hanno chiaramente identificato i due – D.D.M. sorvegliato speciale 37enne e A.G. siracusana 43enne – quali autori del raggiro e li hanno denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa, in concorso, per truffa e sostituzione di persona. L’uomo è anche indagato per un altro reato, egli ha infatti violato gli obblighi imposti dal giudice con l’applicazione della sorveglianza speciale. Lo stesso, pertanto, è anche stato segnalato al Signor Procuratore della Repubblica, dottor Carmelo Petralia, per essere proposto per un aggravamento della misura di prevenzione personale in atto.