I pennelli della Soprintendente Panvini erodono le polemiche di Legambiente

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“C’è una bella differenza tra pennelli e barriere e i pennelli contro l’erosione sono assolutamente consentiti sia dal Ministero, sia dalla Regione, sia dal Piano paesistico”. Così la Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa Rosalba Panvini si difende dall’attacco frontale di Legambiente che sulla questione del progetto di tutela della fascia costiera della Riserva Naturale dell’Irminio è arrivato a chiedere la sua rimozione dall’incarico.

Già nei giorni scorsi gli ambientalisti del circolo “Il Carrubo” avevano annunciato battaglia contro la “pennellizzazione” del litorale e martedì scorso a Palermo, il direttore di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna ha consegnato un dossier (interamente consultabile sul sito dell’associazione) al neo assessore ai Beni Culturali e al direttore Generale del Dipartimento.

“Abbiamo presentato”, spiegano: “un’analisi dettagliata dei progetti a tutela della fascia costiera del ragusano che evidenzia come tali interventi non siano compatibili con gli indirizzi dettati dall’articolo 13 del Piano Paesaggistico della provincia di Ragusa ed in netto contrasto con l’articolo 36. La Soprintendenza di Ragusa, invece di far rispettare questo importantissimo strumento che consente la tutela e la conservazione del paesaggio, ha invece rilasciato pareri positivi, non perseguendo il rispetto di ciò di cui essa stessa dovrebbe essere il primo garante“.
Ma questo, proseguono gli attivisti di Legambiente: “è solo l’ultima delle evidenti violazioni che la Soprintendenza di Ragusa commette, ed è per questo che Legambiente ha ritenuto indispensabile richiedere con urgenza una ispezione mirata a esaminare i presenti illeciti e la immediata rimozione della Soprintendente Panvini, che risulta in capo a tutto ciò”.

“Ma” replica Panvini: “il mio parere favorevole è arrivato dopo quello dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, dove il progetto è stato sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica (VAS), dopo il parere favorevole della Soprintendenza del mare e del Soprintendente che mi ha preceduta a Ragusa, in conferenza di servizi”.

È dunque probabile che questo progetto – che nel dettaglio prevede la realizzazione di due scogliere radenti ad est della spiaggia di Plaja Grande, di ben 23 scogliere debolmente sommerse, della lunghezza di 65 metri ciascuna, disposte su due file, sui fondali antistanti la spiaggia di Plaja Grande e della riserva Macchia Foresta del Fiume Irminio – abbia effettivamente tutti i crismi per andare avanti.