Io (non) ballo da sola. Suor Anna, danzatrice di Dio: “Vorrei esibirmi con suor Cristina”

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Una meravigliosa storia d’amore, a 360 gradi. Per l’uomo, per la danza, per Dio.
È quella di cui è portatrice suor Anna Nobili, che ha tenuto uno stage alla scuola Progetto Danza, diretta da Saveria Tumino, lo scorso fine settimana.
La religiosa, oggi quasi 45enne, ha ricoperto in gioventù diversi ruoli televisivi in Mediaset ed è finita per diventare cubista nelle discoteche milanesi, prima di conoscere Dio e cambiare totalmente vita. Ma conservando la passione per la danza che adesso è diventata un mezzo per diffondere la propria fede.

Una storia che, per certi versi, ricorda quella di Suor Cristina, vincitrice lo scorso anno di The Voice: “Non la conosco di persona” dice suor Anna: “ma sarebbe bello, un giorno, esibirci insieme, se il Signore lo vorrà. Mi piacerebbe se lei magari cantasse qualche canto moderno cristiano, dove siamo un po’ carenti. Vado proprio alla ricerca di questi canti per educare i giovani alla musica bella. Una volta, tra l’altro, avevo sentito un suo canto molto bello ed avevo pensato proprio che sarebbe stato molto bello danzarlo. Mi piace molto mettere insieme i talenti, ed infatti sono qui proprio per questo con Saveria: proprio per mettere insieme i doni che il signore ci ha dato. Se siamo insieme siamo più forti”.

Ed è stata proprio la coreografa ragusana a cercare suor Anna, che ha avuto modo di conoscere la realtà iblea ed incontrare i talenti della scuola, ai quali ha anche raccontato la propria storia. “Saveria mi ha fatto un po’ il filo”, ammette: “e finalmente ci siamo incontrate. È un’amicizia molto bella quella che sta nascendo. Sono anche molto contenta perché in Sicilia ero stata ma ancora non ero mai stata a Ragusa”.

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“Vero: la mia è una storia d’amore a 360 gradi, ma all’inizio non pensavo fosse d’amore perché quello che ho vissuto da piccola è stato invece proprio un vuoto d’amore: in famiglia si è fatto fatica a volersi bene, e quindi era un amore che cercavo fuori di casa, nelle discoteche, nel bere, e poi nella danza. Mi sono iscritta ad un corso di danza per hobby senza sapere che da lì a poco avrei fatto trasmissioni televisive ed avrei lavorato nelle discoteche milanesi, ma era un mondo che era fine a se stesso. La sera quando tornavo a casa ero comunque sola. Era una gioia superficiale”.

Pian piano, la conversione che l’ha portata a prendere i voti e ad entrare nell’ordine delle “Suore Operaie”: “Avevo deciso di lasciare la danza, ma mi ero ripromessa di ricominciarla se Dio me l’avesse chiesto. Quando sono entrata nelle Suore Operaie la prima danza che ho fatto è stata rap: ho compreso che non era più un mezzo per stare al centro dell’attenzione, ma era la trasmissione della fede. Abbiamo aperto una scuola di danza a Palestrina e con mia sorpresa adesso sono un centinaio i giovani che la frequentano e che danno lode a Dio danzando”.

[ Fonte: La Sicilia ]