Come cambia la sanità in Sicilia: reparti accorpati, mobilità e concorsi per i giovani

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Servizi sanitari, sindaci contro sul riordino
Immagine di repertorio

I reparti nelle strutture sanitarie siciliane passano da 1.340 a 916. Lo scrive il Giornale di Sicilia, parlando del nuovo piano della rete ospedaliera pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana.
Nel piano, sono previsti anche gli accorpamenti di alcuni ospedali tra cui Sciacca-Ribera, Canicattì-Licata, Gela-Niscemi-Mazzarino, Caltanissetta-San Cataldo-Mussomeli, Partinico-Corleone, Termini-Petralia, Ingrassia-Villa delle Ginestre a Palermo. Diventeranno ospedali riuniti: in questo modo la Regione punta ad evitare reparti doppi, ma anche doppie direzioni aziendali.

Così si legge sul Gds:

Sarà seguito lo stesso modello già sperimentato per esempio per Villa Sofia-Cervello. La riduzione dei reparti dovrà essere effettuata entro il 31 dicembre 2016. Sono stati previsti dei range: il totale di reparti da 1.340 dovrà essere ricompreso tra un minimo di 419 ad un massimo di 916.
I reparti di cardiologia da 66 dovranno diventare meno di 32, chirurgia generale da 121 a 48, chirurgia vascolare da 24 a 12, medicina generale da 99 a 61, oculistica da 44 a 32, ortopedia da 75 a 48, ostetricia e ginecologia da 65 a 32, otorinolaringoiatria da 44 a 32, pediatria da 52 a 32, urologia da 48 a 32, terapia intensiva da 53 a 32, oncologia da 36 a 16.
Al contrario è previsto un aumento per i reparti di lungodegenza che da 39 potrebbero diventare 61 e radiologia che da 5 dovranno diventare almeno 16

Dagli uffici regionali hanno chiarito che la legge 165 del 2001 prevede che il cinquanta per cento dei posti vacanti debba essere assegnata ai precari. Ma la riserva è per chi ha avuto un contratto a tempo determinato. Non per i co.co.co.
Per loro non è prevista la riserva per la stabilizzazione dal decreto legge 101 del 2013 e dal successivo decreto del presidente del consiglio dei ministri che ha li ha esclusi dalla stabilizzazione, precisano dall’assessorato. La riserva è per chi ha avuto lavori di tipo subordinato.

Il restante cinquanta per cento dei posti vacanti sarà assegnato per concorso. Ma, spiegano dall’assessorato, secondo un preciso ordine.
Per prima cosa si attingerà alle graduatorie di precedenti concorsi ancora valide ai termini di legge, poi alle graduatorie di mobilità e infine si potranno bandire nuovi concorsi per le figure mancanti.
I concorsi riguarderanno figure mediche e sanitarie. Compresi gli operatori sociosanitari. Ma non gli operatori socio-assistenziali, gli Aso.

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