Se la Cisl polemizza con l’Amministrazione di Comiso sul fabbisogno del personale

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In un documento inviato alla stampa, l’organizzazione sindacale stigmatizza una delibera di giunta in cui viene stabilito il fabbisogno triennale di personale.

Secondo la CISL, questa delibera va bloccata per due motivi. Il primo perché non è passata da una concertazione sindacale, il secondo perchè questa programmazione del fabbisogno del personale, “come concepita dall’amministrazione comunale di Comiso, viola precise norme contrattuali in materia di assunzioni.
In particolare, l’articolo 4, comma 2, del CCNL 14/09/2000 che fa divieto di stabilire rapporti di lavoro a tempo parziale in misura superiore al 25% della dotazione organica. Con quest’atto deliberativo questo limite è superato di gran lunga e quindi una previsione di tale portata non può che ritenersi del tutto illegittima”.

A quanto pare però, le cose non stanno esattamente così. Secondo gli amministratori, il 3 febbraio del 2015, alle ore 16.30 presso il palazzo municipale, si è tenuta una riunione con tutte le rappresentanze sindacali: CISL, CGIL, UIL.
Durante l’incontro, non solo le parti sono addivenute alla conclusione che la delibera rispecchiava non solo le reali necessità dell’ente, ma anche l’esigenza di completare il percorso di stabilizzazione. E si è discusso anche del fatto che, già nel 2009 le allora procedure di stabilizzazione che hanno visto l’affissione di manifesti in cui si diceva che Comiso era passato alla storia per la stabilizzazione di 180 precari, il numero di unità a part time aveva superato di gran lunga la percentuale del 25%, adesso invece invocata dalla CISL.

Non solo questo.
Pare addirittura che le stabilizzazioni fatte nel 2009, non si potessero nemmeno attuare visto che il comune di Comiso, proprio quell’anno, aveva prodotto una relazione in cui risultava che l’ente era strutturalmente deficitario e privo di copertura finanziaria.