Scuola e vacanze. Per il ministro Poletti: “Sono troppi 3 mesi di pausa”. Voi che ne dite?

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Il tema è, come si suol dire annoso. Di quelli che, a rotazione, tornano a far discutere: la scuola e le vacanze. Quando farle e quante farne? Di una “riforma” in questo senso si era già occupato – senza risultati concreti – nel 2007, l’allora ministro della Cultura, Francesco Rutelli (affiancato da quello dell’Istruzione, Fioroni).

Ora, la questione torna al centro del dibattito. Per opera del ministro del Lavoro Giuliano Poletti che, andando un po’ oltre le sue competenze ministeriali, parlando a Firenze al convegno sui fondi europei e il futuro dei giovani promosso dalla Regione Toscana, ha fatto questa riflessione:

Un mese di vacanza va bene. Ma non c’è un obbligo di farne tre. Magari uno potrebbe essere passato a fare formazione. Serve un più stretto rapporto tra scuola e mondo del lavoro e questa è una discussione che va affrontata, anche dal punto di vista educativo… I miei figli d’estate sono sempre andati al magazzino della frutta a spostare le casse. Sono venuti su normali, non sono speciali”.

Un intervento, raccontano le cronache, salutato da un applauso dei presenti al Palazzo dei Congressi: tutti d’accordo, quindi, a dire addio a quelle lunghe – e anche un po’ noiose – estati da giugno a settembre, con le giornate da riempire tra un’uscita con gli amici, una dormita fino a tardi, una gita in montagna o un tuffo al mare?

In realtà, al ministro del Lavoro (e qui rientriamo nelle sue più strette competenze), interessa più cominciare a stringere una relazione più continua e proficua tra mondo scolastico e mondo del lavoro: “Una cosa che vale la pena di fare”, secondo il ministro: “per garantire una formazione. Anche noi genitori, la società, dobbiamo riconsiderare il tema del lavoro e le giovani generazioni”. Secondo il ministro, insomma, non si distruggerebbe un ragazzino se invece: “di stare a spasso per le strade della città va a fare quattro ore di lavoro”.

DITE LA VOSTRA: VI PIACE LA PROPOSTA DEL MINISTRO POLETTI? 

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I PRESIDI? D’ACCORDO
Tra le prime reazioni alle parole del ministro c’è quella di Mario Rusconi, vicepresidente dell’Anp (Associazione nazionale presidi): “Da anni, noi presidi chiediamo che ci siano piani intelligenti per l’utilizzo della risorsa scuola durante l’estate”. L’idea è quella di utilizzare le scuole, che comunque restano aperte durante l’estate: “Per corsi di sostegno e recupero, per corsi di formazione particolari, per ospitare iniziative di giovani diplomati in cerca di lavoro ci trova dunque senz’altro d’accordo. Mi permetto di far notare, tuttavia, che Poletti è l’ennesimo ministro che si pronuncia sulla questione, ma mai, finora, alle parole hanno fatto seguito prassi organizzative coerenti”.

L’OPINIONE DI MASSIMO GRAMELLINI
Sul tema – come detto, ottimo per imbastire dibattiti – ha voluto dedicare il suo “Buongiorno”, anche il vicedirettore de La Stampa, Massimo Gramellini

Mi permetto di dissentire. E non perché io coltivi solo memorie meravigliose delle mie estati fancazziste. Anzi, le ricordo popolate di incontri sbagliati, tempi morti infiniti, incertezze e angosce che nemmeno i baci ricambiati e i film avvincenti riuscivano completamente a lenire (per non parlare dei baci rifiutati e dei film noiosi). Eppure ho la sensazione che il mio (pessimo) carattere si sia formato in quei lunghi periodi di vuoto. È nei mesi dell’ozio che ho coccolato sogni inauditi e accumulato esperienze significative.

NEL RESTO D’EUROPA, QUANTO DURA LA VACANZA?
Per fare un raffronto con la tanto citata Europa, basta leggere i numeri raccolti nell’ultimo rapporto stilato da Eurydice, la rete europea d’informazione sull’istruzione, e relativo all’anno scolastico ancora in corso negli istituti primari e secondari, insomma dalle elementari ai licei.
Quindi: posto che siano 13 le settimane che compongono le vacanze estive degli studenti italiani (un periodo tra i più lunghi nel Vecchio continente, insieme a molti Paesi del sud Europa, come Cipro, Malta, Grecia, Portogallo), nell’Europa centrale e settentrionale le vacanze si collocano fra le sei settimane di alcune regioni tedesche, dell’Olanda, Danimarca e dell’Inghilterra, alle otto di Francia, Polonia, Austria e Belgio, alle nove della Spagna, fino alle 10 di Finlandia e Svezia.