Aste giudiziarie e tutela della prima casa. A Vittoria, nel week end, una raccolta di firme

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Su iniziativa del Comitato No-Aste, domani (dalle 18 alle 21) e domenica (dalle 10 alle 13) si svolgerà a Vittoria, via Cavour angolo Via La Marmora, una due giorni di sensibilizzazione, e sarà chiesto ai cittadini di firmare un appello da indirizzare al Parlamento, al Governo, ai sindaci, ai tribunali e agli ordini professionali.

L’appello verte su alcuni punti su cui, nei mesi scorsi, enti locali, partiti, movimenti e associazioni hanno lavorato, giungendo anche ad importanti traguardi, tra i quali l’approvazione all’ARS del disegno di legge sull’impignorabilità della prima e/o unica casa e beni strumentali, elaborata proprio a Vittoria dall’ex assessore alla trasparenza e vice presidente di Avviso Pubblico, Piero Gurrieri.

Sono migliaia le aste giudiziarie in corso in Sicilia, quasi 2000 provincia di Ragusa di cui la maggior parte a Vittoria. Quello che attraverso la petizione si intende chiedere è:

1) ai Deputati e ai Senatori di pretendere dai responsabili dei propri partiti l’immediata discussione al Parlamento nazionale del disegno di legge sull’impignorabilità della casa e degli immobili strumentali approvato all’unanimità dall’ARS su iniziativa del M5S; di impegnarsi a votare quel testo anche in modo difforme rispetto alle indicazioni dei propri partiti; di non partecipare ad assemblee con rappresentanti della politica o ministri che non assumano questo stesso impegno pubblicamente;
2) al Governo, di sospendere per 24 mesi le aste in corso se riguardino l’unica casa o bene strumentale e di attuare due riforme indispensabili: il reddito di cittadinanza e la soppressione dell’IMU agricola e sugli immobili delle piccole e medie aziende;
3) al Ministro di Giustizia, di favorire l’applicazione della norma (art. 164-bis d.a. c.p.c.) che stabilisce che l’esecuzione deve essere chiusa se il prezzo scende sotto un certo limite, fissandolo al 50% del valore reale dell’immobile; di vietare le offerte per persona da nominare; di stabilire che il bene acquistato non possa essere trasferito ad altri per almeno 5 anni; di condizionare la presentazione delle offerte alla dimostrazione della provenienza del denaro;
4) ai Sindaci, di promuovere una grande manifestazione nazionale da tenersi a giugno a Roma; di destinare parte dei propri bilanci a un piano di assistenza abitativa; di non autorizzare spese non strettamente necessarie fino a quando non siano garantite le risposte ai bisogni primari dei cittadini; di sostenere i Comitati No-Aste;
5) ai Magistrati, di applicare uniformemente gli artt. 164-bis e 586 c.p.c. sospendendo la vendita quando l’offerta sia molto inferiore al 50% del valore reale dell’immobile; di proporre il rinvio dei procedimenti alla luce del prossimo esame del DDL;
6) agli Ordini professionali, di approvare codici etici che stabiliscano che gli iscritti debbano astenersi dal partecipare come acquirenti alle aste giudiziarie, anche indirettamente; e che possano accettare l’incarico legale o di consulenza una volta valutata la correttezza dei Clienti, rifiutando di assisterli in caso contrario;
7) ai Cittadini, di non presentare offerte, in assenza di giustificate ragioni, nelle aste che abbiano ad oggetto la casa o l’immobile strumentale di altri Cittadini.