“Vittoria Jazz & Blues Film Festival”, domani prende il via con l’omaggio a Louis Armstrong

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Domani prende il via la seconda edizione del “Vittoria Jazz & Blues Film Festival”. La kermesse cinematografica, la cui direzione artistica è firmata da Giuseppe Gambina, si svolge in Piazza Henriquez, da domenica 7 a domenica 28 giugno 2015, nella stessa location nella quale si esibiscono gli artisti dell’ottava edizione del “Vittoria Jazz Festival Music & Cerasuolo Wine”.

Daniele Ciprì e Franco Maresco rappresentano una storica coppia di cineasti del cinema e della televisione. Dalla loro collaborazione nasce la furia comica di “Cinico Tv”, in onda su Rai Tre negli anni Novanta. In seguito, nel 1995, arriva la consacrazione. Approdano sul grande schermo con lo sconvolgimento iconoclasta dello “Zio di Brooklyn”. Seguono il bellissimo, discusso e censurato “Totò che visse due volte”. Dopodiché, il bizzarro e irresistibile “Il ritorno di Cagliostro” e il divertente e appassionato documentario su Franco Franchi e Ciccio Ingrassia: “Come inguaiammo il cinema italiano”, presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel 2004.

È nota la passione jazzistica dei due registi. Il “Vittoria Jazz & Blues Film Festival” vuole omaggiare la loro musicofilia.  Il programma prevede la visione, sempre a partire dalle 21, di una serie di film, tutti diretti da Ciprì e Maresco:
Domenica 7 giugno, “Tutti for Louis”, Omaggio a Louis Armstrong (Italia 2000, prima parte).
Sabato 13 giugno, “Steve Plays Duke” (Italia 1999, prima parte).
Domenica 14 giugno, “Steve Plays Duke” (Italia 1999, seconda parte).
Sabato 20 giugno, “Miles Gloriosus”, Tributo A Miles Davis (Italia 2001, prima parte).
Domenica 21 giugno, “Miles Gloriosus”, Tributo A Miles Davis (Italia 2001, seconda parte).
Domenica 28 giugno, “Tutti for Louis”, Omaggio A Louis Armstrong (Italia 2000, seconda parte).

Secondo Giuseppe Gambina: come sostengono alcuni critici, con il film-documentario “Tutti for Louis”, Ciprì e Maresco hanno saputo strappare il grande jazzman da una serie di luoghi comuni che da tempo lo accompagnano e che sono stati rafforzati dalla sua ormai lontana apparizione sanremese: Satchmo non era così incolto né così folcloristico come certa tradizione ama ancora rappresentarlo, ma aveva una rara coscienza musicale che gli ha permesso di cambiare radicalmente il modo di concepire le sonorità popolari – Gambina ricorda che – alle immagini di repertorio, i due registi palermitani hanno alternato interventi di Jimmy Owens, Tom Kirkpatrick, Benny Bailey, Enrico Rava, Marcello Piras, Stefano Zenni, Salvatore Bonafede, Paolo Fresu, Lino Patruno, musicisti e critici che hanno partecipato al grande raduno organizzato a Palermo in onore di Armstrong. La capacità di affrontare una canzone – è la tesi di fondo dell’omaggio all’interprete e al musicista – di «swingarla», di storpiarla al punto giusto, di renderla propria con una voce cavernosa e uno humour grottesco sono prerogative che hanno influenzato tutte le successive esperienze musicali, soul, pop, rock. Insomma, il debito che la musica contemporanea ha contratto con Satchmo è decisivo.