Sei pali eolici in contrada Gatto Corvino. C’è l’ok del Comune

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Sei pali eolici verranno posizionati in alcuni terreni in contrada Gatto Corvino, lungo la Ragusa – mare. Il progetto, presentato da una ditta privata, è stato approvato dagli uffici comunali. Un via libera avvenuto solo dopo un’attenta analisi della normativa vigente.

Trattandosi di zone non vincolate, non è previsto il parere della soprintendenza a cui la ditta si era rivolta in fase preliminare. L’unico onere per l’approvazione, dunque, spettava a Palazzo dell’Aquila. Ma cosa dicono le norme del piano paesaggistico? I progetti di mini eolico, con una potenza entro i 20 kw, possono essere realizzati. Mentre per gli impianti di biomasse il via libera è consentito solo per alcune tipologie di interventi, in particolar modo per impianti a servizio dell’agricoltura, nel caso di mini eolico la norma non specifica nulla.

E così il Comune ha dovuto dare l’autorizzazione. Si tratta di pali alti diciotto metri, poco meno quindi dei tralicci della pubblica illuminazione. Ma ovviamente saranno visibili anche dalla strada Ragusa – mare e probabilmente anche dalla frazione balneare.

La nuova formulazione dell’articolo 48 delle Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore generale, proposta di giunta attualmente al vaglio della commissione consiliare assetto del territorio, prevede solo la possibilità del cosiddetto micro eolico, con una serie di norme ben precise. Attualmente, però, proprio la mancanza di chiarezza nella norma ha “costretto” il Comune a procedere all’autorizzazione, evitando un possibile ricorso al Tar dall’esito negativo assai probabile. I lavori per la messa in opera dei pali sono già iniziati.

L’iter per la discussione in aula della modifica alle Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore è ancora “fermo” in commissione perché si attende l’approvazione di un altro atto propedeutico. Atto che potrebbe arrivare in tempi assai brevi. Poi la discussione potrà arrivare in aula, e si preannuncia già rovente. Sulla proposta di modifica pendono, infatti, due ricorsi al Tar presentati da altrettante compagnie petrolifere. La nuova formulazione dell’articolo 48, infatti, vieta le estrazioni di idrocarburi nelle zone agricole.

[fonte gds]