I docenti precari ragusani pronti a fare le valigie, e non per le vacanze. I numeri del problema

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L’ora X è stata segnata: le 14 del 14 agosto. Di certo non una data felice, come felice non è la situazione di tutti i docenti precari alle prese con il piano straordinario di assunzioni previsto dalla riforma della scuola voluta dal governo Renzi (Legge 107/15)

Entro la vigilia di ferragosto, infatti, dovranno mettere on line la domanda per le fasi “B” (posti su base nazionale rimasti disponibili dopo la fase “A”) e “C” (posti di potenziamento distribuiti su tutto il territorio nazionale) che prevedono l’immissione in ruolo in una delle province italiane, o decidere se rinunciare e puntare al solito incarico da precario nella loro città per non rischiare un trasferimento.

Un vero dramma, dato che la stragrande maggioranza dei docenti in questione non sono giovani freschi di laurea ma uomini e donne con anni di insegnamento alle spalle e una famiglia.

In Sicilia si calcola siano, approssimativamente, 20mila, in provincia di Ragusa, oltre a tutti i docenti che sono inseriti nelle graduatorie regionali del concorso regionale del 2012 (difficile sapere il numero esatto) ci sono tutti quelli inseriti nelle graduatorie GAE (graduatorie ad esaurimento) e sono così suddivisi:

Infanzia 585

Primaria 490

I grado 315

II grado 771

Insomma, un esercito di circa 2.000 persone costretti a rinunciare (rischiando di uscire dalla graduatoria e di perdere l’opportunità di passare di ruolo) o a fare la valigia ed emigrare.

Per capire un po’ meglio la situazione, abbiamo parlato con Adriano Rizza, segretario generale della FLC Cgil di Ragusa.

Stando ai vostri sentori, e a quello che vedete ogni giorno, quanti sono pronti ad andare e quanti potrebbero dover rinunciare?

Difficile da dire. Molti decideranno all’ultimo momento, in quanto la scelta è drammatica. Temo che un buon 30% non presenterà la domanda in quanto presentare e non accettare l’immissione in ruolo significherebbe dire addio ad ogni possibilità di raggiungere l’obiettivo frutto di tanti anni di precariato e sacrifici. Non presentare la domanda di fatto non comporta l’esclusione dalla GAE ma su questo il MIUR non è molto chiaro e c’è il rischio che con un provvedimento legislativo possa decidere di sopprimere queste graduatorie a favore del nuovo concorsone nazionale che dovrebbe essere bandito nel dicembre del 2015.

Quali sono le province più gettonate e dove è più facile ottenere l’incarico?

Premesso che dovranno essere necessariamente indicate tutte le province d’Italia… è chiaro che le prime scelte saranno per quelle vicine alla propria residenza. Le province che offrono maggiori possibilità restano comunque le solite: Milano – Roma – Napoli – Torino.

Il Governo Renzi intende risolvere la questione meridionale con un nuovo esodo di massa verso il nord e vuole sbarazzarsi dei precari minacciando la cancellazione dalla graduatoria a esaurimento per coloro che non presenteranno la domanda la cui scadenza è prevista per il 14 agosto. Siamo di fronte a un evidente tentativo di aggirare la legge, cancellando diritti e dignità delle persone.

E il personale ATA?

Sono più di 200 i precari del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario inseriti nella graduatoria provinciale di Ragusa. Un settore che non viene affatto menzionato nella Legge 107 “La buona scuola”. Ne parla invece la legge di stabilità che prevede il taglio, a livello nazionale, di circa 2000 assistenti amministrativi e l’impossibilità per i dirigenti scolastici di nominare supplenti come accadeva in passato. Un dramma nel dramma che stiamo cercando di contrastare a livello nazionale e regionale.