Metra, da domani si riprende a lavorare. Ma lo ‘spettro’ dello stop è sempre dietro l’angolo

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Metra, domani si riprende a lavorare

Secondo giorno consecutivo di stop per i macchinari dello stabilimento Metra di Ragusa.

Anche oggi i lavoratori della storica fabbrica di lavorazione dell’alluminio sono rimasti a casa dopo che venerdì l’azienda aveva deciso di fermare la produzione per la carenza di commesse. Oggi però sarà l’ultimo giorno di inattività, almeno per il momento.

Da domani si riaccendono i macchinari per soddisfare le ordinazioni che sono arrivate, ma un altro stop è sempre dietro l’angolo se il numero delle commesse dovesse nuovamente precipitare. È quanto deciso ieri pomeriggio nel corso di una riunione alla quale hanno preso parte il responsabile della produzione, Genovesi, il direttore D’Andria, l’avvocato della ditta Cortese e il rappresentante di Fiom Cgil, Francesco Maltese.

I sindacati hanno ribadito la loro intransigenza circa il rispetto dell’accordo di secondo livello siglato nel 2013, rinuncia alla quattordicesima e spalmamento dei bonus su più mesi, è annullato unilateralmente dalla Metra nel mese di aprile di quest’anno a causa della persistente crisi. La Fiom Cgil ha chiesto anche di conoscere al più presto il già annunciato piano di rilancio industriale.

Dal canto loro, i vertici ragusano della Metra, hanno ribadito due cose: lo spettro di un nuovo stop è sempre dietro l’angolo, se dovessero calare gli ordini. Il danno d’immagine causato dalle vertenze e dai pignoramenti decisi dal giudice dopo il ricorso di 26 lavoratori per il mancato rispetto dell’accordo del 2013 è stato gravissimo ma non si può imputare a questo la chiusura momentanea dello stabilimento.

Fino a marzo 2016 si andrà avanti con contratti in regime di solidarietà.