Le nuove fumarole: dalla plastica delle serre ai cavi del telefono

12
Immagine di repertorio

Prosegue senza sosta la lotta della Polizia di Stato al fenomeno delle fumarole, che incidono negativamente sulla qualità della vita delle persone. Durante un controllo del territorio, e in particolare delle aree rurali, volto proprio a prevenire i reati di natura ambientale, nella giornata di ieri personale del Commissariato di Polizia di Comiso ha notato una fumarola proveniente da un appezzamento di terreno al margine di alcune case rurali in contrada Monte Calvo, fra Vittoria ed Acate.

Gli uomini della Polizia di Stato hanno quindi iniziato a seguire la colonna di fumo, tentando di raggiungere il luogo di provenienza. Dopo un’attenta analisi del posto, la Volante è giunta in un appezzamento di terreno, all’interno del quale c’era un uomo intento a bruciare i cavi rivestiti esternamente da plastica. L’uomo è stato identificato: si tratta di un comisano di 34 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio, il quale ha riferito di aver trovato delle matasse di cavi abbandonate in un terreno poco distante e di aver pensato di bruciarlo per ricavarne del rame.

Gli agenti hanno quindi proceduto al sequestro del materiale bruciato e, nello specifico, di circa 40 kg di rame e alcuni pezzi di guaina, anche al fine di risalire alla provenienza dei cavi. Al momento sembra che i cavi siano del tipo utilizzato dalla Telecom, ma la provenienza sarà appunto accertata nei prossimi giorni.

Il pregiudicato comisano è stato denunciato per immissioni di gas e fumo nocivo ed inquinamento ambientale.