Pomeriggio di paura in banca, rapinatori armati minacciano il direttore e poi fuggono

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Immagine di repertorio

Paura questo pomeriggio a Ragusa per una tentata rapina in banca, presso l’agenzia di via Archimede dell’Istituto Banco Popolare Siciliano, dove due ignoti malviventi, con il volto travisato con sciarpe, hanno fatto irruzione minacciando con una pistola clienti e impiegati, che poi sono stati anche rinchiusi in una stanza dell’istituto di credito.

Subito dopo i rapinatori hanno minacciato il direttore dell’agenzia, imponendogli di aprire la cassaforte, in maniera tale da arraffare tutto il denaro presente in quel momento in cassa.

Dopo essere rimasti in banca per diversi interminabili minuti i malviventi si rendevano conto che non era possibile aprire le casse in poco tempo, poiché le stesse erano dotate, come quelle ormai di tutti gli istituti di credito, di un’apertura temporizzata che avviene soltanto dopo un certo periodo di tempo, senza possibilità d’intervento da parte del personale. Nel frattempo, però, sul posto stavano già convergendo tutte le pattuglie dell’Arma in quel momento presenti sul territorio, che erano state attivate in base al piano anti – rapina immediatamente scattato non appena era giunta, presso la Centrale Operativa del locale Comando Provinciale Carabinieri, la segnalazione d’allarme da parte della banca, che parte in maniera automatica in caso di rapina.

A quel punto i malviventi, per non correre il rischio di restare intrappolati all’interno, visto che nel giro di pochi secondi sarebbero giunte sul posto numerose pattuglie dei Carabinieri, si vedevano costretti a scappare a piedi senza arraffare nulla, rimanendo a mani vuote.

Infatti, pochi istanti dopo la loro fuga, giungevano in forze le gazzelle dell’Arma, che attivavano il piano di ricerche, instituendo posti di blocco nelle principali vie cittadine, per bloccare ogni via di fuga ai rapinatori, e i militari dei reparti investigativi, che avviano le indagini del caso, prima di tutto acquisendo i filmati delle telecamere di video sorveglianza sia dell’istituto di credito e sia del centro cittadino, al fine di trovare elementi utili all’identificazione dei malviventi, che avevano agito a volto coperto, interrogando poi tutti i presenti ed effettuando i rilievi sulla scena del reato.