Niente soldi, disabili di nuovo a casa. Per loro la scuola è un lusso

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Niente soldi, i disabili restano a casa
La protesta dello scorso anno a Ragusa

Diritti civili per tutti perché non si dica che l’Italia è una nazione di incivili, tranne per i ragazzi diversamente abili. A loro niente diritti, neanche quello ‘minore’ che è il servizio di trasporto per raggiungere l’istituto scolastico che vorrebbero tranquillamente frequentare.

Mancano all’appello in provincia di Ragusa i 2,5 milioni di euro per chiudere il bilancio, quindi che si fa? Si sospende il servizio.

Questa l’ultima comunicazione ufficiale che arriva dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Un dramma, un calvario per tutte le famiglie che già portano sulle spalle il fardello di dovere accudire i figli diversamente abili, in una regione dove è notevolmente precaria, in generale, tutta l’assistenza che invece, meriterebbero.

Non è la prima volta che i genitori si ritrovano a lanciare un grido di disperazione per tutte le mancanze a cui vanno incontro. Non ci sono soldi! Un leitmotiv che ha superato qualunque soglia di indignazione soprattutto quando impazzano sui media le dichiarazioni di qualche buon politico che non riesce a sbarcare il lunario con 11 mila euro al mese. E sì, perché è di questo che parliamo ed è con questo che alcune famiglie si devono confrontare.

In una regione dove si stanziano soldi anche per musei sconosciuti e/o associazioni di cui non si conoscono scopi e obbiettivi, non ci sono soldi per il servizio di trasporto di ragazzi disabili. Non è il caso di aggiungere altro a questa ennesima pagina di brutta storia tutta siciliana.