Quando lo stalker è il figlio adottivo. Arrestato un giovane a Scicli

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Immagine di repertorio

Arrestato per stalking, da parte dei Carabinieri della Tenenza di Scicli, un 19enne di Scicli, che ormai da quasi un anno continuava a tormentare i suoi genitori adottivi, a cui era stato affidato dai Servizi Sociali quando era ancora in tenera età, facendoli oggetto di continue minacce per ottenere somme di denaro.

Lo stesso, infatti, proprio per quei genitori affidatari, che tanto amorevolmente la avevano accolto nella loro abitazione, era divenuto un vero e proprio incubo poiché, trascorrendo le sue giornate senza fare assolutamente nulla, gironzolando per il paese, aveva bisogno di continue somme di denaro per soddisfare le sue esigenze personali e i suoi vizi, chiedendole ai suoi genitori affidatari, ma quando questi ultimi osavano ribellarsi facendogli presente di non essere benestanti e che era il caso, visto che non aveva voluto proseguire negli studi, che si trovasse un’occupazione, il giovane andava su tutte le furie, ricorrendo a pesanti minacce di morte e non esitando a mandare in frantumi mobili e suppellettili all’interno dell’abitazione di famiglia.

Tale situazione, divenuta ormai insostenibile, costringeva la povera coppia di coniugi a presentare, sicuramente a malincuore, presso la Tenenza Carabinieri di Scicli, una lunga serie di denunce per estorsione, minacce aggravate, danneggiamenti vari e violenza privata, nei confronti di quel ragazzo che, raggiunta l’età adolescenziale, era divenuto ormai ingestibile.

Tali denunce venivano tutte prontamente trasmesse, da parte dei Carabinieri, alla competente Autorità Giudiziaria e, infine, raccolte in una corposa informativa di reato, a seguito della quale veniva emessa, a carico del giovane, da parte del Gip del Tribunale di Ragusa e su richiesta della locale Procura della Repubblica, un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi di lavoro, di abitazione e di studio frequentati dai suoi genitori adottivi e dall’altro figlio naturale di questi ultimi.

Tale misura veniva quindi eseguita, da parte dei Carabinieri della Tenenza di Scicli, nel mese di gennaio dell’anno 2016 e, a seguito della stessa, il giovane era costretto a lasciare l’abitazione dove aveva vissuta fino ad allora e a trovarsi un’altra casa.

Neanche questa misura, però, si rilevava efficace a far desistere il diciannovenne dai suoi propositi poiché lo stesso, incurante del provvedimento restrittivo emesso dall’Autorità Giudiziaria, continuava a presentarsi regolarmente presso l’abitazione dei genitori adottivi, chiedendo somme di denaro o pretendendo di pranzare nella loro abitazione e, ad ogni rifiuto, puntualmente scattavano le minacce di violenze, costringendo le povere vittime a sporgere nuove denunce.

L’ultimo episodio si verificava nel pomeriggio di ieri, per l’ennesima volta, si presentava presso l’abitazione dalla quale gli era imposto dalla legge di stare lontano, pretendo di mangiare e inveendo contro la madre adottiva, che si vedeva costretta a chiedere l’intervento dei Carabinieri.

I militari, immediatamente giunti sul posto, sito nel centro storico di Scicli, subito individuavano il giovane, che ancora stazionava nei pressi dell’abitazione della madre, urlando contro la stessa solo perché si era rifiutata di preparargli da mangiare.

A questo punto i Carabinieri procedevano a bloccarlo e a condurlo in Caserma per gli accertamenti del caso, considerato pure che aveva chiaramente violato anche la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla sua famiglia adottiva che gli era stata imposta dall’Autorità Giudiziaria, mentre la madre affidataria sporgeva l’ennesima denuncia per atti persecutori, minaccia e tentata estorsione.     

Il giovane è ora in carcere.