Controlli alla filiera agroalimentare, sequestrato magazzino di lavorazione

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La Polizia di Stato su disposizioni impartite dal Questore di Ragusa Giuseppe Gammino ha svolto ieri, in collaborazione sinergica con personale del “Corpo Forestale Regionale-Nucleo Operativo di Catania” e del “Ministero delle Politiche Agricole- Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari”, specifici controlli su due “magazzini di lavorazione” dei prodotti agroalimentari. L’attività è stata supportata anche da personale del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato proveniente da Catania e messo a disposizione dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza e dai funzionari del Distretto Sanitario dell’ASP 7 di Ragusa.

Le operazioni di controllo a carattere amministrativo hanno avuto inizio alle 11 di ieri mattina e si sono protratte per tutta la giornata.

In un sito erano stoccate 10 tonnellate di pomodoro ciliegino e datterino e non sono emerse irregolarità circa l’origine e la provenienza. Sono state però rilevate irregolarità circa gli aspetti autorizzativi sanitari, nello specifico la mancanza della D.I.A., e della prescritta certificazione sanitaria, essendo gli ambienti deputati alla manipolazione di prodotti per l’alimentazione umana. Tale irregolarità ha comportato il sequestro dei locali, con conseguente apposizione di sigilli, per avere omesso di comunicare all’autorità competente la registrazione (D.I.A.) prevista per l’esercizio dell’attività. Ossia, l’attività era svolta in modo abusivo.

Inoltre durante il controllo sono stati identificati ed intervistati 40 operai, con varie mansioni intenti a lavorare lungo la filiera/postazione di manipolazione e confezionamento di ortaggi le cui posizioni sono attentamente vagliate, risultando prima facie che 35 siano in “nero”.

Nell’altra azienda erano stoccate derrate pari a 1800 kg di pomodoro e 1400 kg di melanzane per i quali non sono stati forniti i documenti di ingresso dei prodotti. Per tale motivo a carico del titolare è stato redatta specifica diffida.

Inoltre durante il controllo sono stati identificati ed intervistati 21 operai, con varie mansioni intenti a lavorare lungo la filiera/postazione di manipolazione e confezionamento di ortaggi le cui posizioni sono attentamente vagliate, risultando prima facie che siano in “nero”.

Nel corso del sopralluogo, nell’area di pertinenza di questa azienda è stata rinvenuto un fosso di circa 100 metri quadrati all’interno del quale erano smaltiti illecitamente, mediante bruciatura, i rifiuti della lavorazione.

E’ intervenuta la Polizia Scientifica per i rilievi tecnici del caso. A carico del responsabile scatterà la denuncia penale per avere, senza autorizzazione, nell’ambito di attività imprenditoriale, stoccato e smaltito rifiuti.