Muto? No, albanese. Ecco come la Polizia ha ‘smascherato’ un finto catanese

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Un documento falsificato per bene, ma non a tal punto da trarre in inganno la Polizia. E così per un giovane albanese è scattato l’arresto.

E’ avvenuto all’aeroporto di Comiso. Il giovane doveva imbarcarsi per Londra, ma gli agenti si sono insospettiti: sul documento c’era riportato il cognome Puglisi, nato a Catania, ivi residente.

Gli agenti gli hanno fatto delle domande, ma lui è rimasto muto, come un pesce.

Il motivo? Non spiccicava una parola d’Italiano. C’è voluto un interprete per farsi spiegare che quella carta d’identità falsa l’aveva pagata mille euro e che era arrivato venerdì da Brindisi per cercare di raggiungere la capitale inglese.

Il controllo al sistema di informazione centrale ha escluso collegamenti con cellule terroristiche. Ma è finito comunque in carcere perché trovato in possesso di un documento falso valido per l’espatrio, reato punibile con la reclusione da due a cinque anni