L’addio a Peppe Drago. La figlia: “Niente vi è dovuto, ci ripeteva, tutto va conquistato”

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La chiesa madre di San Giorgio ha faticato a contenere la folla addolorata e composta che ha partecipato oggi pomeriggio ai funerali di Peppe Drago che avrebbe compiuto 61 anni la prossima settimana. 

La cerimonia è stata concelebrata da padre Giovanni Stracquadanio insieme a don Enzo La Porta, cappuccino palermitano, ospite del convento a Modica, molto vicino a Peppe Drago negli ultimi tempi, che ha tenuto l’omelia: “Durante una cerimonia, anni fa, avevo conosciuto un Peppe inedito, un uomo che aveva imparato a commuoversi e ad asciugarsi le lacrime.  Da quella occasione ci siamo sempre tenuti in contatto, fino a questo ultimo difficile periodo della malattia. Le sue lacrime dell’ultimo periodo gli hanno dato la possibilità di vedere meglio e più lontano. Ha fatto un cammino straordinario perché sulla via di Dio si impara ad andare oltre, a volare”.

Negli ultimi giorni sono stati tantissimi quelli che hanno voluto dare l’ultimo saluto a un uomo considerato da tutti, aldilà delle fazioni e dei colori politici, un grande politico e una persona che ha sempre avuto rispetto per tutti. Oggi il rispetto di tutta la città e non solo, era in chiesa per rendergli omaggio, portato da tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato.

Nella casa di Marina è stato un continuo andirivieni di persone con un ricordo personale legato a Peppe Drago. La malattia che lo aveva colpito non gli ha lasciato scampo, ma lui  l’ha vissuta sempre con assoluta dignità e coraggio, addirittura incoraggiando i familiari più cari, sempre vicini a lui in ogni momento, a non mollare mai davanti alle difficoltà, così come ha fatto lui anche quando tutto sembrava andare male. 

Al termine del rito, è stata la figlia Giuliana a tracciare un commosso e appassionato ricordo: “Gli ultimi anni sono stati una prova dura ma lui non ha mai smesso di lottare con la sua grinta e determinazione. Ci ha sempre incitato a continuare e a portare avanti i nostri progetti. Niente vi è dovuto, ci diceva, tutto va conquistato.  Coraggio e dignità nell’affrontare la malattia sono il suo più grande insegnamento. Forse ha anche sbagliato ma ha fatto tanto di buono; grazie alla sua famiglia e grazie a voi, a ognuno di voi, per esserci stati sempre e per esserci anche oggi”.

Ha preso la parola anche Fabio Granata che lo ha descritto come un uomo lungimirante con un progetto concreto per questa parte della Sicilia: il sudest, che diventa con Peppe Drago il luogo dell’anima e un modello per la Sicilia tutta. “Vogliamo ricordarti sorridente e a testa alta”.

Presenti molte altre autorità politiche e istituzionali.