I ragazzi ciechi e sordi abbandonati dalle Istituzioni. Per loro niente servizi

11

Un’accorata lettera dai toni gravemente amari quella inviata dai genitori degli alunni sensoriali della provincia di Ragusa che a partire dal primo giorno di scuola del 2018 si sono visti ridurre i servizi scolastici e tagliare quelli extrascolastici per i propri figli sordi e ciechi. Una drastica riduzione di servizi indispensabili per alunni a cui viene meno il diritto allo studio.

Tagli già paventati nel mese di dicembre, quando con una fredda comunicazione era stato riferito alle famiglie che i servizi sarebbero passati dalla competenza della Provincia a quella dei Comuni, che fin da subito avevano palesato le oggettive difficoltà economiche per il proseguimento del servizio, ma dalla Provincia erano piovute calde rassicurazioni ai genitori, preoccupatissimi, che nulla sarebbe cambiato. Invece con il nuovo anno sono arrivate le comunicazioni di riduzione e soppressione dei servizi, fondamentali per questi alunni che un capitolato di spesa rende dei meri numeri su cui risparmiare. Bambini, solo bambini, con il diritto di poter studiare come tutti i loro coetanei. La responsabilità, dietro cui si cela ora il rimpallo di competenze tra Provincia e Comuni, sarebbe nella scarsa chiarezza della Legge applicata, infatti, in modi diversi nelle varie provincie siciliane. Alla richiesta del necessario servizio extrascolastico, i genitori si sono sentiti rispondere dal Comune che resta di competenza della Provincia, mentre quest’ultima ha alzato le mani in nome della normativa vigente. Esasperate le famiglie, trattate come delle palline da pingpong, chiedono che qualcuno intervenga per fare chiarezza.

Sulla questione interviene anche l’associazione Pro Diritti H: “Da anni si cerca di costruire un sistema che dia qualità e dignità a tutti i disabili, tuttavia ogni anno si deve sempre scendere a compromessi con riduzioni di ore, riduzione di competenze professionali, riduzione di servizi rispetto ai giorni scolastici. Gli alunni disabili, anche se non viene detto, risultano alunni di serie B. Dopo una serie di allarmi dati dall’inizio dell’anno scolastico ci si trova oggi di fronte alla situazione inermi. Di chi è la responsabilità di tutto questo? Di chi fa le Leggi? Di chi le interpreta secondo le proprie esigenze? Di chi sposta con determina dirigenziale “impegni di spesa” sperando di attivare la guerra dei poveri? Naturalmente ognuno ha la propria risposta! Il dato di fatto é  che oggi gli alunni sordi delle scuole primarie della Provincia di Ragusa hanno un servizio attivato a metà e gli alunni ciechi si ritrovano senza servizi che garantiscano il Diritto allo Studio”.

A questo punto l’associazione chiede maggiore consapevolezza a livello provinciale e regionale e spiega come oggi le persone con disabilità siano diventate solo numeri a cui corrispondono ore di servizio moltiplicate per la tariffa oraria decisa dall’Ente Locale di turno. Più il risultato è basso più si è soddisfatti. Nei tavoli tecnici si parla solo di questo non si guarda alla persona disabile, ai suoi bisogni, alle sue potenzialità e capacità che grazie all’assistenza specialistica e ad un progetto inclusivo, che veda tutti coinvolti, può raggiungere.