Il Pd ragusano finisce a ‘barzelletta’

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Il post di Ragusa Abbogghia è geniale. Quando la satira 'racconta' la politica

Il Partito democratico ragusano, nonostante le batoste, prosegue sulla strada delle divisioni. E si arriva allo scontro aperto, con Mario D’Asta, consigliere comunale, e un gruppo del direttivo e dell’assemblea, che vanno a muso duro contro il deputato regionale Nello Dipasquale. La motivazione è il documento dell’ultima direzione cittadina. Giovani democratici, Mario D’Asta e un gruppo di aderenti al partito «sconfessano» Nello Dipasquale. In una nota di «Rinascita Dem» a firma di D’Asta, Giovani democratici, Alessandro Anfuso, Angela Di Rosa, Francesco Del Stabile, Enrico La Rosa, Giuseppe Lizzio, Manuela Montemagno, Agata Pisana, Pietro Taddeo, Valeria Tidona, Elisa Romano, Salvatore Tidona, Massimo Battaglia e Carmelo Boncoraglio, si legge: «Il documento diffuso subito dopo la riunione, a Ragusa, della direzione cittadina del Pd avrebbe dovuto essere il frutto di una discussione in grado di coinvolgere tutte le componenti del partito, mettendone in evidenza le varie sensibilità. Ci aspettavamo un documento da concordare, così almeno eravamo rimasti, leggere, analizzare. Tutti insieme. Ma così non è stato. Quello venuto fuori è un documento mai concordato e mai votato».

E prosegue: «Al di là di una gestione non condivisibile prima, durante e dopo le elezioni amministrative, dare di fatto la responsabilità della sconfitta del Pd sempre e comunque agli altri, siano essi avversari interni o esterni, e quindi anche alla creazione di movimenti localistici gravitanti attorno all’area del centrosinistra, e pertanto senza mettere in discussione il gruppo dirigente dem stesso, non facendo autocritica, considerato che i nostri concittadini hanno scelto alcuni candidati piuttosto che altri, rende la discussione profondamente monca». Il riferimento è chiaramente a Peppe Calabrese, sconfitto come candidato sindaco e riconfermato alla segreteria cittadina da Dipasquale e dal suo gruppo. «Già a luglio – spiega Rinascita Dem – ci aspettavamo una presa d’atto del risultato elettorale e un naturale cambio di passo». Da D’Asta e «compagni» un no «alla corsa del tesseramento e alla sfida dei numeri: la tessera non può essere intesa come degenerazione della partecipazione, ma come strumento di vera adesione. Pertanto diciamo no al partito delle tessere, no alla conquista del partito a maggioranza per poi perdere le elezioni. Il terreno su cui vogliamo giocare la partita è il terreno delle idee, delle migliori risorse intellettuali, umane, produttive e sociali per pensare alla Ragusa dell’oggi e, soprattutto, a quella del domani».