Vacanza in Sicilia, il territorio ibleo tra i più interessanti e ricercati

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Immagine di repertorio

In Sicilia, in particolare nel territorio ibleo, nel 2018 si è registrata una considerevole crescita.

Dallo studio condotto dal portale ideale per l’organizzazione della vacanza in Sicilia, è emerso come, rispetto agli anni precedenti, gli arrivi e le presenze sono cresciute notevolmente con punte che toccano rispettivamente il 25% e il 13%.

“Un dato questo”, come afferma Stefano Saluta, “molto rilevante, in quanto conferma come il turismo sia una risorsa fondamentale nell’economia iblea, con ottime prospettive di crescita anche per la vicina stagione 2019”.

Interessante, inoltre, come dietro al buon andamento delle presenze vi sia una decisiva crescita del dato relativo all’affluenza italiana (+20%), rimanendo invece stabile il dato relativo agli stranieri.

I dati interessanti del 2018 danno forza per le vacanze 2019 ed evidenziano come il lavoro effettuato negli anni sia di valore, spingendo, da un lato, l’“effetto Montalbano”, dall’altro, cercando di proporre una serie di servizi per soddisfare tutti i tipi di turismo.

Un dato predominante emerso, che è anche la forza della provincia di Ragusa, è quello fornito da una progressiva trasformazione della domanda: il turista, a differenza di anni fa, adesso cerca un mix di esperienze, combinando il mare con la scoperta del territorio e delle sue eccellenze. Ed il turista, qui, si trova ad avere l’imbarazzo della scelta tra un mare incontaminato, un patrimonio storico e culturale unico ed un’enogastronomia d’eccellenza, non a caso Ragusa è il capoluogo con più ristoranti stellati considerando la dimensione della popolazione censita.

Inoltre, da tener presente, è soprattutto il miglioramento apportato nel collegamento con l’isola con l’apertura dell’aeroporto di Comiso, rendendo il territorio decisamente più accessibile rispetto a qualche anno addietro.

Si mostra come il turismo in Sicilia, e in particolar modo nella provincia ragusana, sia cresciuta anno dopo anno: infatti, da un confronto con l’anno precedente si intuisce come questa parte dell’isola sia stata protagonista di un vero e proprio boom, crescendo del +8% rispetto all’anno precedente.

Un altro dato molto interessante è quello relativo alle strutture ricettive scelte dai turisti: l’60% di loro ha scelto di pernottare presso alberghi, il 30% in case vacanze, il 5% in b&b, il 3% in campeggi/villaggi turistici ed il 2% in agriturismi.

Mediamente i soggiorni, in termini di durata, si sono raddoppiati, infatti sono passati da 2 giorni degli anni precedenti a circa 4,3 giorni del 2018, un aumento molto interessante, che incentiva ancora più imprenditori a spingere sugli investimenti in questi magnifici luoghi.

Per prepararsi alla prossima stagione, aggiunge Saluta, “è necessario impegnarsi nel superamento della carenza dell’organizzazione complessiva, in particolare evitando di promuovere iniziative isolate che non permettono di rafforzare un’offerta turistica che ha necessità, più che mai, di un’immagine unitaria”.

Bisogna sempre ricordare, non solo per il sud dell’isola, ma per l’intera Sicilia, che singole eccellenze, per quanto straordinarie siano, senza una visione e un’organizzazione di insieme, non sono sufficienti per far diventare questo territorio tra i più apprezzati d’Italia, fornendo ottime possibilità per un forte rilancio economico.