Assestato duro colpo al narcotraffico nel Canale di Sicilia. Sequestrate 6,2 tonnellate di hashish

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Il Comando Regionale della Guardia di Finanza Sicilia, in cooperazione con il Comando Operativo di Pratica di Mare ed il Servizio Centrale Investigativo Criminalità Organizzata di Roma, ha portato a termine, grazie anche al coordinamento internazionale con le Autorità francesi e spagnole ed al supporto fornito dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga italiana, una nuova operazione che ha permesso di assestare un altro durissimo colpo al narcotraffico nel Canale di Sicilia.

Ancora una volta, il lavoro in sinergia dei finanzieri dei Nuclei di Polizia Economico Finanziaria di Palermo e di Ragusa, del ROAN di Palermo insieme a quelli della Tenenza e della Sezione Operativa Navale di Pozzallo ha permesso di bloccare un ingente quantitativo di hashish pari ad oltre 6,2 tonnellate, occultato a bordo di un natante intercettato in mare dalle unità aeronavali del Gruppo Aeronavale di Messina.

L’attività è il frutto della stretta collaborazione esistente tra Autorità nazionali ed internazionali, sviluppati anche in seno all’Europol tra gli Organi di Polizia, finalizzata al contrasto del dilagante fenomeno dei traffici illegali di sostanze stupefacenti via mare, che trovano terreno fertile nella persistente situazione di grave instabilità politica di alcune aree del Nord Africa, veri e propri “hub” per i traffici illeciti nel Mediterraneo.

Le Autorità francesi dell’“OCRTIS-CeCLAD” e “Douane Francaise” hanno segnalato ai colleghi del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo la presenza di una imbarcazione a vela, partita dalle coste spagnole e in navigazione a sud di quelle siciliane, sospettata di essere coinvolta in traffici di stupefacenti in quanto già oggetto di indagine da parte degli Organi investigativi spagnoli della Guardia Civil e della Vigilanza Aduanera.

Le unità aeronavali del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare hanno immediatamente iniziato l’attività di ricerca dell’obiettivo indirizzando l’attenzione sulle rotte normalmente percorse dai trafficanti. Dopo 72 ore di ricerca senza esiti positivi, l’attività è stata indirizzata in zone sempre più distanti dalle direttrici consuete.

Solo nel pomeriggio del 10 aprile scorso, un elicottero del Corpo ha individuato la barca a vela “LUNA III”, un monoalbero di 12 mt. battente bandiera spagnola. Grazie a un rapido scambio di informazioni, a circa 86 miglia marine a sud delle coste siciliane è avvenuto l’abbordaggio da parte del Pattugliatore Multiruolo P.02 “Monte Cimone” e del Pattugliatore Veloce “PV 9 Cinus” del Gruppo Aeronavale di Messina.

Ancora una volta le capacità dei team specializzati del Corpo hanno consentito ai finanzieri di salire a bordo del natante sospetto e bloccare l’equipaggio, prendendone il controllo, dopo aver constatato la presenza dell’ingente carico.

L’imbarcazione è stata successivamente condotta presso il Porto di Pozzallo per l’effettuazione delle attività di polizia giudiziaria. Una task force, costituita da oltre 30 militari del G.I.C.O. di Palermo, del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ragusa, della Tenenza e della Sezione Operativa Navale di Pozzallo, e del Servizio Centrale Investigativo Criminalità Organizzata di Roma, ha curato l’approfondito controllo al momento dell’attracco.

A seguito della perquisizione sono stati rinvenuti 231 tipici sacchi di iuta contenenti cinque differenti qualità di hashish, contraddistinti da suggestivi loghi o cifre, tra i quali, questa volta, anche quello di una nota casa automobilistica.

Le Fiamme Gialle, dopo aver preso contatti con la Procura della Repubblica di Ragusa, hanno sequestrato l’imbarcazione, la sostanza stupefacente trasportata e la strumentazione di bordo utile alla ricostruzione della reale rotta seguita.

I tre membri dell’equipaggio, M.M. A. classe 59, P.H. J. classe 66 e R.B. A. classe 87, tutti di nazionalità spagnola, sono stati successivamente tradotti presso la Casa Circondariale di Ragusa.

La sostanza stupefacente sequestrata destinata ai consumatori europei, avrebbe potuto fruttare, al dettaglio, circa 60 milioni di euro.

La “LUNA III” è la quinta imbarcazione che viene sequestrata nel Canale di Sicilia dall’estate scorsa.