“I soldi servono per le cure di mio figlio”. Finto Generale truffa online una 75enne

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Immagine di repertorio

Dopo la grande preoccupazione sarà un Natale felice per una settantacinquenne ragusana caduta nella trappola di alcuni truffatori che operano in rete.

La donna infatti, grazie all’attività condotta dagli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Ragusa, è riuscita a recuperare quasi ottomila euro a lei sottratti con l’inganno e il raggiro da professionisti del cybercrime.

La truffa è stata abilmente architettata attraverso il social network Facebook, sul cui profilo della vittima è arrivata una richiesta di amicizia da parte di un fantomatico signore che si è presentato come un generale facente parte delle Nazioni Unite operante in Siria.

Da quel momento tra i due è nata una relazione amichevole attraverso messaggi inviati, giornalmente, via e-mail, con i quali quest’ultimo al fine di guadagnarsi la fiducia della donna raccontava la sua quotidianità militare disagiata e l’impossibilità nel luogo di guerra in cui si trovava di fare fronte a necessità economiche urgenti.

Ritenuto di aver raggiunto un buon grado di confidenza con la vittima prescelta il “generale” ha chiesto alla donna se poteva inviargli a mezzo bonifico prima la somma di 600 euro e successivamente quella di 7.700 euro, necessari ad accudire suo figlio minore gravemente malato e che era rimasto da solo a causa di un incidente nel quale era deceduta la moglie e un altro suo figlio. Al suo rientro dalla missione lo stesso avrebbe provveduto a restituirle la somma.

La donna impietosita dal racconto struggente si è fidata disponendo un bonifico della somma richiesta. Solo dopo, parlandone con i propri figli si è resa conto del raggiro nel quale era caduta.

Pertanto accompagnata dagli stessi presso l’Ufficio Denunce della Questura di Ragusa ha raccontato ogni dettaglio di quanto accaduto.

Immediatamente i poliziotti, in una corsa contro il tempo, si sono attivati e dopo una frenetica serie di accertamenti urgenti sono riusciti a risalire all’identità del titolare del conto corrente sul quale era stata accreditata la somma bloccando per tempo ogni possibilità di prelevarne i fondi.

Dopo l’esecuzione di ulteriori controlli formali da parte degli istituti di credito interessati che hanno richiesto un po’ di tempo, la donna ha visto riaccreditarsi la somma di circa ottomila euro, che credeva ormai definitivamente persa.

L’attività investigativa è in corso al fine di identificare compiutamente il responsabile ed accertare se altre vittime sono cadute nella stessa truffa.