Non accetta la fine del rapporto e perseguita la ex, comisano arrestato

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Immagine di repertorio

i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso hanno proceduto all’arresto di un cinquantenne comisano già noto alle forze dell’ordine, poiché colto nella flagranza del reato di atti persecutori ai danni della donna con cui aveva avuto un rapporto sentimentale durato circa 8 anni e interrotto definitivamente alla fine dello scorso anno. Domenica sera la donna mentre transitava per le vie di Comiso a bordo del proprio mezzo notava di essere seguita dal suo ex fidanzato che, non rassegnato per la fine della relazione fra i due, già da diversi mesi aveva iniziato a perseguitarla. In tale circostanza, approfittando di un momento favorevole, si fermava in prossimità di una pattuglia della Polizia impegnata ad eseguire dei controlli su strada. Dopo aver spiegato ai poliziotti la sua preoccupazione veniva accompagnata dalla Volante presso la propria abitazione e invitata a recarsi prima possibile presso il locale Commissariato di Pubblica Sicurezza per chiarire meglio la vicenda. Nelle more l’inseguitore si era dileguato. Nel primo pomeriggio di lunedì la donna, maturata l’idea di rivolgersi alla Polizia, usciva di casa e si accorgeva di essere stata ancora una volta pedinata dal suo ex che la seguiva sino all’Ufficio di P.S. Qui, correndo verso l’ingresso, le veniva subito aperto l’uscio e riusciva a richiudere la porta alle sue spalle. L’uomo, rimasto all’esterno, iniziava ad inveire nei confronti della donna sino a quando, raggiunto dai poliziotti, veniva bloccato e compiutamente identificato. Si tratta di persona già nota alle forze dell’ordine. In considerazione del contesto e dell’aggressività dimostrata veniva sottoposto a perquisizione personale, estesa al veicolo, che consentiva di rinvenire all’interno del mezzo due coltelli a serramanico. La donna, evidentemente scossa per l’accaduto, riferiva che a seguito della decisione di lasciare l’uomo, questi aveva iniziato una serie di condotte persecutorie, quali pedinamenti e messaggi minatori tramite social network. Atteggiamenti che hanno inevitabilmente indotto uno stato di costante preoccupazione e condizionamento della vittima la quale, in diverse occasioni, ha dovuto finanche modificare i propri programmi e abitudini di vita. Così ricostruita la vicenda e accertata la flagranza della condotta illecita in questione, la persona veniva dichiarata in arresto per il reato di atti persecutori e su disposizione del P.M. di turno sottoposto agli arresti domiciliari. Nella circostanza veniva, altresì, segnalato all’autorità giudiziaria per il porto ingiustificato dei due coltelli, sottoposti a sequestro.