“Ciclista rincorso dai randagi”, a Ragusa c’è un problema da risolvere

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“La tentata aggressione da parte dei randagi che si aggirano per le strade ragusane denunciata da un ciclista con una lettera aperta diffusa alla stampa in cui si racconta la disavventura verificatasi nei giorni scorsi, in orario serale, in via Paestum, all’altezza di via Margani Nicosia, testimonia quanto lavoro ci sia ancora da fare su questo fenomeno e come avessimo ragione quando abbiamo sottolineato che, a distanza di più di due anni, nessuna delle promesse fatte sull’argomento dall’allora candidato sindaco Cassì sia stata mantenuta”.

E’ quanto affermano i consiglieri comunali del Pd di Ragusa, Mario Chiavola e Mario D’Asta, i quali manifestano la propria solidarietà al ciclista in questione che per qualche istante se l’è vista brutta, come lo stesso ha raccontato nella lettera in questione, considerato che i cani randagi hanno tentato di aggredirlo, ringhiando e rincorrendolo. “Alla luce delle numerose segnalazioni che sulla questione continuano a registrarsi – dicono ancora i rappresentanti democratici – riteniamo opportuno che l’amministrazione comunale si organizzi al meglio, coinvolgendo le associazioni di volontariato, per attuare le migliori soluzioni che si rendono necessarie per contenere il fenomeno. La preoccupazione è parecchia anche perché gli episodi e le segnalazioni continuano a ripetersi. Qualcuno ha detto che non è necessario per forza aspettare che accada qualcosa di grave prima di intervenire. Riteniamo, per l’appunto, che i segnali ci siano tutti perché possa succedere qualcosa di davvero pesante. Motivo per cui è necessario darsi da fare, trovare la strada utile per uscire dal guado dell’incertezza e fare in modo che questi randagi possano vivere il territorio senza creare pericoli. Purtroppo, tutti gli impegni assunti dall’amministrazione comunale su questo delicato argomento sono finora caduti nel vuoto. Speriamo che accada qualcosa di positivo magari a partire dai prossimi giorni visto che i ragusani sono ormai stanchi di aspettare e di doversi confrontare sempre con lo stesso problema”.