Mezza Italia in zona arancione. La Sicilia rischia il rosso

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È davvero questione di ore. Poi a Roma e a Palermo una decisione dovrà essere presa.

C’è di sicuro che da lunedì l’Italia sarà di nuovo divisa in fasce. Si prevedono molte regioni in fascia arancione, ma non sono escluse quelle rosse. E la Sicilia potrebbe essere tra le regioni a più alto rischio.

I dati aggiornati della cabina di regia del ministero della Salute arriveranno oggi, ma le prime indicazioni confermano una risalita della curva epidemiologica che è ormai arrivata alla quarta settimana consecutiva.

Secondo il monitoraggio scorso, rischiano almeno la zona arancione Calabria, Liguria, Veneto, Basilicata, Lombardia e Puglia. Ma si teme che i dati di oggi possano fotografare una situazione decisamente più grave. Un allarme che riguarda anche altre regioni come l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, le Marche, la Sardegna, il Lazio e la Sicilia che potrebbe però passare direttamente in zona rossa.

La situazione in Sicilia al centro di una luna riunione di giunta regionale. Si sta studiando un provvedimento che ponga i siciliani davanti a nuove restrizioni dopo “il calo dell’attenzione – ha detto ieri Musumeci – durante le feste di Natale”. Gli esperti del Cts hanno chiesto una zona rossa per tre settimane, il governo regionale deciderà se seguire le indicazioni degli esperti o trovare una strada più soft.

Oggi un nuovo vertice.
Anche a livello nazionale si sta ancora discutendo sul nuovo Dpcm. L’idea è quella di prorogare la maggior parte delle restrizioni fino al 31 gennaio. Verrà confermato il divieto di spostamento tra le regioni e il coprifuoco alle 22, così come la chiusura alle 18 dei bar e ristoranti nelle zona gialle.

Non è ancora deciso se rimarrà o meno la deroga per la visita a parenti e amici mentre dovrebbero rimanere ancora chiuse palestre e piscine.