“Così non va”. La foto che ci dice che non abbiamo capito nulla

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L’ha scelta il sindaco, Peppe Cassì, nella propria pagina facebook, perché è un simbolo. Purtroppo evidente: non abbiamo capito nulla sull’attuale fase.

È vero che in Sicilia, e in provincia di Ragusa, la situazione è migliorata rispetto ai mesi di dicembre e febbraio, è anche vero che il virus è ancora vivo e forte. Si diffonde sempre con maggiore facilità grazie alle varianti.

In questo scenario, che vede zone rosse anche in Sicilia, non ci si può permettere di affollare i soliti luoghi del ritrovo, in questo caso il porto di Marina di Ragusa.

Un po’ di libertà ci vuole, ma gli assembramenti indiscriminati no: rischiamo di pagarli a carissimo prezzo.

E intanto la Prefettura ha diramato una nota sui controlli: 

Nell’approssimarsi della bella stagione che potrebbe incoraggiare momenti di aggregazione soprattutto da parte dei giovani, finora lungamente penalizzati dalle restrizioni derivanti dalla istituzione della zona rossa prima e arancione poi e per evitare che si possa ingenerare il convincimento che la recente ordinanza firmata dal Presidente della Regione Siciliana Musumeci, che ha classificato la Sicilia “zona gialla” grazie all’indice RT raggiunto più basso d’Italia, consenta, adesso, totale libertà nei comportamenti sociali, si è tenuta una apposita riunione presieduta dal Prefetto con i vertici delle Forze di Polizia ed il Sindaco del Comune Capoluogo.

Cosa cambia con la zona gialla? Innanzitutto, ci sarà una maggiore libertà soprattutto negli spostamenti; inoltre, i bar e i ristoranti potranno riaprire anche se solo fino alle 18 e sarà consentito il consumo all’interno.

Permane il “coprifuoco” dalle 22 alle 5, ma rispetto alla zona arancione si potrà uscire dal proprio comune e spostarsi liberamente all’interno della Regione fuori da quell’orario.

I bar e i ristoranti a cui prima in zona arancione era consentito soltanto il servizio a domicilio e l’asporto, adesso in zona gialla possono anche consumare cibi e bevande all’interno dei locali, ma soltanto dalle 5 alle 18, mentre dopo le 18 è consentito ancora una volta solo l’asporto.

Nonostante queste aperture permangono, tuttavia, perentorie le altre regole ovvero 1) l’obbligo della mascherina, 2) il divieto di assembramento e 3) l’obbligo del distanziamento interpersonale. Queste poche regole, assolutamente inderogabili a salvaguardia della salute pubblica, devono essere rigorosamente rispettate e, pertanto, non sarà ancora possibile ritrovarsi in gruppo senza osservarle.

Per tale ragione al fine di non ingenerare equivoci ed evitare fraintendimenti in ordine alle nuove regole che consentono di muoversi con più libertà sono stati disposti, nell’ambito di una riunione di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, specificamente convocata allargata alla presenza del Sindaco di Ragusa, specifici, mirati controlli a decorrere sin dal prossimo fine settimana allo scopo di evitare comportamenti scorretti che possano determinare conseguenze e fare aumentare il livello di diffusione del contagio che finora si è riusciti a contenere.

Occorre assolutamente evitare che si possa ripetere l’errore dell’estate scorsa che ha provocato il rialzo dei contagi e la chiusura totale.

Le misure di vigilanza e di controllo saranno connotate da grande rigore e saranno applicate senza alcun margine di tolleranza specie dopo mesi in cui ormai taluni comportamenti dovrebbero, nostro malgrado, essere entrati a fare del nostro modo di interagire senza moti di ribellione e manifestazioni di insofferenza, seppur quest’ultima giustificata da un così lungo periodo di restrizioni.

Occorre, purtroppo, non sottovalutare la diffusione delle varianti del virus che potrebbero generare una propagazione dei contagi ancora più difficile da fronteggiare e da arginare.

I servizi interforze saranno estesi anche ad altri comuni della provincia dove più diffusa è la cosiddetta “movida” con l’ausilio dei corpi della Polizia Municipale e con l’eventuale adozione da parte dei Sindaci, ove ritenuto necessario, di nuove ordinanze che impongono particolari restrizioni, anche con l’eventuale divieto di stazionamento, sul territorio comunale.

Occorre, con forza, mantenere il rigore che finora ci ha protetto, facendo sì che anche la diffusione del vaccino possa consolidare il prezioso vantaggio acquisito in termini di contenimento dei contagi. Il rigore nei comportamenti dovrà rappresentare uno stile di vita per sè e per la collettività tutta, specie per la fascia più fragile e vulnerabile della popolazione.