Madonna Vasa Vasa “segreta”, performance dell’artista Adrian Paci

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I simulacri della Vergine e del Cristo che s’avanzano solitari e s’incontrano nella foschia della notte, per vie silenti e deserte.

È così, con questa potente e suggestiva metafora del tempo presente, che l’artista albanese Adrian Paci, uno dei maggiori protagonisti sulla scena contemporanea, ha reinterpretato il tradizionale rito della Madonna Vasa Vasa di Modica, in tempi di pandemia.

U ‘ncuontru (L’incontro), questo il titolo della sua performance, si è svolto poco prima dell’alba di oggi, lungo le vie laterali che dalla chiesa di Santa Maria di Betlem conducono ai lati della scalinata della chiesa di San Pietro. Qui, in un’atmosfera ovattata e surreale, la statua della Vergine ha incontrato e abbracciato quella del figlio risorto, senza folle festanti, senza clamori di pubblico. Presenti, oltre l’artista, un gruppo di componenti dell’Associazione Portatori di Santa Maria di Betlem. L’evento, avvolto nel più stretto riserbo, è stato reso noto solo poche ore dopo la sua conclusione.

Il progetto è stato realizzato dalla galleria Laveronica Arte contemporanea e sostenuto dal vescovo di Noto mons. Antonio Staglianò, da don Antonio Maria Forgione parroco di Santa Maria di Betlem e dall’Amministrazione comunale, nel rispetto delle norme anti-Covid.

«Ogni anno, nella giornata di Pasqua a mezzogiorno in punto – spiega il gallerista Corrado Gugliotta de Laveronica – le statue del Cristo risorto e della Madonna vestita a lutto, dopo un percorso di ricerca si incontrano in piazza Monumento, dove avviene la tradizionale ‘vasata’ e dove la statua della Madonna, alla vista del Risorto, in segno di gioia, abbandona il suo manto nero e comincia ad allargare le braccia simulando il gesto dell’abbraccio e poi quello del bacio. Adrian Paci ha partecipato in passato diverse volte ai riti della Pasqua modicana rimanendo affascinato dalla partecipazione umana, dall’atmosfera festiva, dai gesti e dal ritmo della processione. In tempo di pandemia le processioni sono state annullate, ma Adrian ha immaginato un incontro notturno e ‘clandestino’. Lontano dalle luci e dall’entusiasmo della folla. Un incontro silenzioso e intimo tra madre e figlio, tra una donna velata di nero che toglie il mantello e abbraccia il figlio creduto morto».

Una processione silenziosa, quella realizzata dall’artista albanese, ben diversa dalla Madonna Vasa Vasa, accompagnata dalla banda musicale, da fuochi pirotecnici e da tantissimi fedeli, ma che proprio per questo si carica di nuovi significati. Se la segretezza e la clandestinità del rito richiamano quella delle prime comunità cristiane, il silenzio e la solitudine rivelano il volto umano di Madre e Figlio, favoriscono la riscoperta dei significati essenziali e autentici della Pasqua, spogliati dalle esteriorità e dal folklore, in un’alba di speranza e rinascita.