I pubblici esercizi in provincia di Ragusa hanno perso circa 27 milioni di euro

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Dall’inizio della pandemia i pubblici esercizi, in provincia di Ragusa, hanno perso circa 27 milioni di euro. È la cifra, spaventosa, calcolata dalla Fipe, somma del segno meno del 2020 (20 milioni) e di quello registrato nel primo quadrimestre dell’anno in corso (7 milioni fino al 25 aprile). E la stima proiettata a fine maggio indica un altro milione di euro che andrà in fumo. “Con il nuovo decreto riaperture – è chiarito dal presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, per conto di Fipe – i ristoranti perdono tra i 30 e i 50mila euro al giorno, considerando le giornate in cui potenzialmente si registrerebbe un maggiore afflusso di clientela. Per i bar la perdita si aggira intorno ai 25mila euro giornalieri”. Senza dimenticare che nel 2020 hanno cessato l’attività una decina di aziende, sempre nel panorama provinciale, con la perdita di almeno una cinquantina di posti di lavoro.

“La situazione è pesante – commenta Manenti – e si continua a intervenire con misure inconcepibili come quella del divieto di consumo al banco, attraverso una circolare del ministero dell’Interno: è irragionevole, secondo noi, anche dal punto di vista sanitario, in quanto vietano un consumo veloce al banco mentre con la zona gialla precedente era possibile fino alle 18. Ora non consentono il consumo al chiuso perché la permanenza nei luoghi chiusi, a lungo, è rischiosa ma il consumo al banco è veloce, 30 secondi: è un caffè, una brioche, ma chi è che si mette a stazionare al banco considerando anche che c’è una capienza massima nei locali e gli stessi clienti per non fare aspettare fuori le persone consumano velocemente?”. Una riflessione formulata anche in considerazione del fatto che per la Sicilia, nei prossimi giorni, è atteso il riconoscimento di “zona gialla”.