I consumi delle famiglie ragusane nel 2020 sono diminuiti del 9%

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rifiuti, tasse corrette

Nel 2020 le famiglie residenti in provincia di Ragusa hanno speso ogni mese in media 1.728 euro, il 9% in meno rispetto al 2019 (-8,8% tenendo conto dell’inflazione): è il calo più forte dal 1997. Al netto di quella per l’abitazione, la spesa scende a 1.441 euro, il 12,2% in meno rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dalla ricerca sulla flessione dei consumi nelle sue varie componenti predisposta dall’Istat. Una flessione che, a quanto pare, è stata fortemente influenzata dalle restrizioni imposte per contrastare la pandemia. Risultano sostanzialmente invariate la spesa per alimentari e bevande analcoliche (468 euro al mese) e quella per abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria (740 euro mensili, di cui 487 euro di affitti figurativi). Spese, queste, difficilmente comprimibili e solo marginalmente toccate dalle restrizioni governative. “La spesa per tutti gli altri capitoli, che nel 2020 vale complessivamente 767 euro al mese – spiega il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – scende invece, per l’area iblea, del 19,3% rispetto ai 1.100 euro del 2019. Le diminuzioni più forti hanno riguardato, valutando i dati forniti dall’Istat, Servizi ricettivi e di ristorazione (-38,9%, 79 euro mensili in media nel 2020) e Ricreazione, spettacoli e cultura (-26,4%, 93 euro mensili), seguiti da Trasporti (-24,6%, 190 euro mensili nel 2020) e Abbigliamento e calzature (-23,3%, 95 euro mensili). Le stime relative al primo trimestre di quest’anno mostrano poi un ulteriore calo di circa il 3,4% della spesa media mensile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, scendono del 7,5% le spese diverse da quelle per prodotti alimentari e per l’abitazione rispetto al primo trimestre 2020. Queste cifre, insomma, ci forniscono il senso della grave incidenza che la pandemia ha avuto sui consumi delle famiglie ragusane e su come siano necessari azioni straordinarie per cercare di recuperare tutto il perduto. Consideriamo il fatto che già ci trovavamo in una situazione di crisi e che il tutto è stato amplificato dalla pandemia in corso”.