Il ‘No Draghi Day’ a Ragusa. Presidio di protesta in piazza San Giovanni

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Si è svolto oggi pomeriggio a Ragusa, in piazza San Giovanni, il presidio di protesta promosso da Cub e Usb. Anche Ragusa, dunque, è nel novero delle 23 piazze italiane che hanno aderito al ‘No Draghi Day’ indetto dal sindacalismo di base e conflittuale.

“Ragusa sarà in prima fila in questa giornata di protesta nazionale contro un governo che fin dalla nascita ha avuto una sola linea politica: l’aumento delle disuguaglianze, con l’attacco ai lavoratori e ai settori sociali più deboli del Paese e la difesa a spada tratta delle grandi imprese e delle rendite finanziarie”, si legge sulla pagina facebook della Usb ragusana.

La manifestazione di oggi riprende la piattaforma dello sciopero generale dello scorso 11 ottobre, i cui punti principali restano inalterati dopo l’approvazione della legge di bilancio e del PNRR. Questa l’analisi contenuta nell’appello a scendere in piazza lanciato dalla Usb: “La Legge di Bilancio, così come il PNRR, concentra le risorse sulle grandi imprese ignorando l’urgenza di una redistribuzione del reddito che riduca le disuguaglianze. Nulla contro il caro vita, i salari restano bloccati, confermato l’attacco al reddito di cittadinanza e ai pensionati al minimo. Non bastasse, restano nel dimenticatoio la sanità, la scuola e il trasporto pubblico, e anzi si riaffaccia il progetto di autonomia differenziata destinato ad aggravare e approfondire il divario territoriale e sociale. Sullo sfondo, uno sblocco dei licenziamenti ormai operativo e il disinteresse totale verso il dramma della questione abitativa e degli sfratti”.

Tra gli organizzatori del presidio Michele Mililli, responsabile della Federazione del sociale USB di Ragusa, che così ha commentato la piazza iblea: “Abbiamo analizzato le ultime questioni relative al governo Draghi, quindi il nostro no e la nostra opposizione alla legge di bilancio. Ma abbiamo anche fatto un excursus su tutte le politiche portate avanti in poco meno di un anno da questo governo, che ha l’appoggio di tutte le forze politiche dell’arco costituzionale, dal centrosinistra al centrodestra, oltre a quello dei sindacati maggiori e delle organizzazioni padronali, compresa Confindustria. Riteniamo peraltro che tali politiche siano in perfetta continuità con quelle dei governi precedenti, ma il governo Draghi, a differenza di questi ultimi, gode di una maggiore stabilità e forza nell’affrontare alcune questioni da un punto di vista liberale e liberista. Non ultimo l’attacco al reddito di cittadinanza, che è l’unica misura di sostegno per chi non gode di altre entrate economiche”.

In piazza San Giovanni oggi c’erano anche alcuni lavoratori agricoli stranieri della fascia trasformata, i quali hanno portato la loro testimonianza e ribadito la necessità di affrontare  temi che il governo non affronta, quali il rilascio dei documenti e lo sfruttamento del lavoro dei migranti, che proprio nelle nostre campagne si consuma quotidianamente .