L’ultimo saluto ad Andrea Muccio: “La sua anima è nel cuore di Dio”

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“Andrea vive nelle mani di Dio, la sua anima è nel cuore di Dio”. Sono le parole con cui padre Nicola Iudica ha dato inizio alla celebrazione dei funerali di Andrea Muccio che si è tenuta nella Cattedrale di Ragusa. Il giovane ragusano è morto un mese fa in Australia, dove da anni lavorava. “Il cuore di Andrea sa cosa aveva, ognuno fa le sue scelte, ma noi sappiamo che queste scelte sono abbracciate da Dio. Quindi il nostro fratello è nel cuore di Dio stesso”. Poi ha aggiunto: “Il perché non lo sappiamo, sicuramente ci rimane la fiducia e la preghiera in Dio per il nostro fratello Andrea”. A concelebrare con padre Iudica anche don Giuseppe Ramondazzo e don Vincenzo Guastella. Molto profonda l’omelia. “Tante volte pensiamo che l’ultima parola della vita dell’uomo sia la morte, che con la morte si chiuda un capitolo e che non si riapra più. Non c’è cosa più sbagliata – ha detto padre Iudica -, perché noi stiamo celebrando sì le spoglie mortali di Andrea, ma stiamo celebrando la vita in Dio, in Cristo, l’eternità. Nella vita ci sono momenti bui, ci sono, io, tutti li abbiamo. I momenti bui li ebbe Gesù ebbe nella sua vita, in un momento di buio gridò, e questo grido ha permesso che il buio si diramasse. Nella vita di Andrea sicuramente c’è stato un momento di buio, ma il Signore lo sa, e questo buio lo ha accolto lui…”Il Signore lo ha preso in braccio e l’ha portato dove c’è la luce. Il Vangelo non finisce con una disgrazia, ma con una grazia. Perchè Gesù risorge dalla morte, così come Andrea non è in una scatoletta, non può essere questa la fine dell’uomo… il buio viene avvolto dalla luce… è questa luce che Andrea sicuramente ha visto, questa luce l’ha abbracciato e lo ha amato…”. Poi un appello a tutti: “Dovremmo rivalutare l’essere fratelli, oggi siamo in un periodo che quando siamo nel buio, siamo nella difficoltà ci chiudiamo a noi stessi: non è questa la soluzione… dovremmo avere occhi più attenti… forse dovremmo riprendere a essere fratelli… una stretta di mano, un abbraccio, un sorriso, salvano la vita”. E ancora: “Andrea ci sta dando un grande insegnamento, ci sta dicendo: se noi abbiamo problemi, anche se gridiamo, rompiamo le scatole, dobbiamo farci aiutare”. E ha aggiunto: “Il Signore guarda il cuore di Andrea, lo ama più di noi…”. E una parola per il papà, la mamma e i fratelli: “Non abbiate paura, Gesù è risorto, e Andrea risorge con lui: vostro figlio non è nel nulla, vostro figlio non è in una scatola, Gesù l’ha preso con sé e lo ha capito… il Signore l’ha abbracciato” Infine, “Vogliamo pregare per lui, per noi, per essere più umani… la felicità vera è un abbraccio, un ti voglio bene… ognuno di noi deve riuscire ad arrivare, nella vita degli altri, prima del buio… Andrea noi preghiamo per te, ma tu prega per tutti noi, perché il Signore ci cambi la testa e il cuore”.