Anniversario del terremoto, celebrazioni al Santuario di Gulfi

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Proseguono anche domani, sabato 8 gennaio, le celebrazioni riguardanti il 329esimo anniversario della commemorazione del terremoto del 1693 che cade martedì 11 gennaio. Le celebrazioni prendono il via oggi al santuario di Maria Santissima di Gulfi a Chiaramonte. Domani, intanto, l’intenzione del giorno è per i malati e per le loro famiglie. In particolare, alle 18 ci sarà la recita del Santo Rosario animato mentre alle 18,30 è prevista la celebrazione eucaristica presieduta da frate Gianni Iacono, ocd, rettore del santuario della Madonna del Carmine di Ragusa. Domenica si prosegue con le intenzioni del giorno per i giovani, i loro sogni e i loro progetti. Questi gli appuntamenti previsti: alle 9,30 celebrazione eucaristica al santuario, alle 11 santa messa a San Nicola, alle 18 il Rosario animato sempre al santuario e, a seguire, alle 18,30, la celebrazione eucaristica presieduta da frate Biagio Aprile, ofm conventuali, rettore del santuario dell’Immacolata in Comiso. “La nostra umanità, le nostre relazioni – sottolinea il rettore del santuario, il sacerdote Graziano Martorana, nel messaggio ai fedeli – sono continuamente sotto terremoti, che si chiamano pandemia, problemi relazionali, affettivi, violenze, incidenti sul lavoro, malattie, che ci scuotono nel profondo e ci fanno interrogare sulla vita. Ma noi, testimoni del Risorto, troviamo la forza per ricostruire in Colui che ha vinto la morte e ci ha ridato una nuova visione della vita: non sarà il male l’ultima parola sull’uomo, ma la potenza amorosa di Dio che ci chiama ad uscire sempre dalle tenebre verso l’alba radiosa della Pasqua”. A sostenere l’iniziativa dal punto di vista della comunicazione esterna Confcommercio provinciale con il presidente Gianluca Manenti e Confcommercio sezionale con il presidente Danilo Scollo: “E’ un appuntamento che va oltre il sentimento religioso, è un appuntamento che fa il punto su uno degli eventi più drammatici della nostra terra su cui, a distanza di secoli, ancora ci interroghiamo per come ha modificato il corso della nostra esistenza”.