Il Centro storico ‘assetato’ e i silenzi del Comune: la lettera di un residente

107
Ragusah24 - rubinetto -acqua

Riceviamo e pubblichiamo un messaggio che abbiamo ricevuto da un nostro lettore che vive in centro storico, a Ragusa. Sperando che l’amministrazione comunale, una volta tanto, batta un colpo:

“Buongiorno, vi scrivo perché sono fortemente deluso dall’Amministrazione e dall’Azienda deputata alla distribuzione dell’acqua.

Sono un ragazzo di meno di 30 anni che ha deciso di investire qualche risparmio in una casa in pieno centro nella nostra città, credendo che ognuno deve fare il possibile per rianimarlo. Ho fatto dei lavori e vivo qui da quattro mesi, mai fatta scelta migliore se non fosse che da un paio di settimane ci sono continui problemi con la distribuzione dell’acqua.

Provo a telefonare ed è già un’impresa trovare il numero giusto, alla fine un’operatrice di buon cuore prende in carico la richiesta. Ore dopo vengo contattato da un tecnico che mi riferisce di aver sentito di un guasto e in caso di necessità chiamare l’autobotte. Meno male che questo consiglio me lo ha dato lui!

Chiamare l’autobotte per un solo recipiente? Follia, infatti mi adatto, con l’aiuto dei miei, per tirare avanti. Richiamo al numero dove qualcuno aveva risposto e all’operatrice il tecnico riferisce di avermi detto del danno; sarò scemo io, ma tra il sentito dire e averlo verificato passa molto. Non contento dell’esito della chiamata, domando se l’acqua venga messa in rete giornalmente o ci siano dei giorni prestabiliti, mi rispondono che ogni giorno c’è. Arrivo al dunque e al motivo del mio scrivervi, questa mattina vado a controllare il recipiente dopo tre giorni di mancanza assoluta di acqua in rete e mi ritrovo con, sì e no, 60 litri in più.

So che il centro ormai è dimenticato da tutti, ma posso confermare quanto sia densamente popolato e le persone che lo abitano hanno gli stessi bisogni di tutti, pertanto se il problema è una “saracinesca” non devono passare mesi, nel giro di 10 giorni dovevamo essere già a regime.

Spero che qualcuno mi ascolti, anche se ormai ne dubito fortemente…”..