Ibla, al via i riti della Settimana Santa con un pensiero all’Ucraina

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“Siamo costernati e addolorati davanti a tanti morti e a tanta distruzione, ma come cristiani dobbiamo essere fiduciosi e speranzosi: Gesù Cristo è morto sì, ma è risorto. Lui è il Signore di tutto e di tutti ed è il principe della pace. Ci stringeremo con più ardore a Lui che ha in mano tutto, anche i cuori dei cosiddetti potenti del mondo, e ci impegneremo a vivere, già nel nostro piccolo, una vita da cristiani autentici per superare con amore le piccole guerre che ogni giorno dobbiamo affrontare”.

Così il parroco del Duomo di San Giorgio a Ragusa, il sacerdote Pietro Floridia, durante la benedizione delle palme e prima della processione verso la chiesa Madre che ha fatto registrare una presenza straordinaria di fedeli. Forse i due anni caratterizzati dalla pandemia, hanno reso ancora più evidente la necessità, per i credenti, di una introspezione spirituale. Fatto sta che ieri le presenze hanno di gran lunga superato quelle del periodo pre-pandemico. Nel pomeriggio, poi, le tre processioni che hanno caratterizzato la domenica dedicata alla Passione del Signore, dando il via alla celebrazione del “Quarantore di adorazione del Santissimo Sacramento”. Anche in questo caso, i fedeli hanno partecipato in gran numero agli appuntamenti. Processioni che hanno coinvolto chi era presente, immergendolo in significati ricchi di messaggi spirituali e di notevole tradizione, gli stessi che vengono fuori in occasione dei suggestivi riti della Settimana santa a Ibla. Sono state le confraternite, antiche associazioni di fedeli, a rendere vivi, uno dopo l’altro, i cortei religiosi dei rispettivi simulacri caratterizzati, oltre che dalla presenza dei devoti, anche dalle note eseguite dalla banda musicale “San Giorgio”. Il tono mesto delle differenti esecuzioni ha reso il quadro d’insieme ancora più emozionante. Ricco di fascino, poi, il transito dei simulacri tra le varie vie. Prima l’uscita dalla chiesa in cui risiede ogni confraternita, poi la processione verso il Duomo di San Giorgio per l’adorazione del Santissimo Sacramento, quindi il rientro nel sito di provenienza. La prima processione è stata quella della confraternita Addolorata dalla chiesa dell’Itria di salita Commendatore. Da qui, dopo essere stato portato in piazza Repubblica, il simulacro di Santa Maria Addolorata è transitato per via del Mercato sino a raggiungere piazza Duomo e quindi l’ingresso nella chiesa Madre. La seconda processione, animata dalla confraternita Maddalena, è stata caratterizzata dall’uscita dalla chiesa omonima di corso XXV aprile. Dopo il transito in piazza Pola, l’avvio verso San Giorgio. L’ultima processione, quella proveniente dalla chiesa dell’Annunziata, animata dalla confraternita “Santissimo Rosario – Sciabica”, ha messo in rilievo il simulacro di Gesù alla Colonna che, anche in questo caso, è stato condotto, per il fervorino eucaristico, all’interno del Duomo. Oggi, Lunedì santo, si continua con la processione del gruppo statuario “Gesù nell’orto degli ulivi” da parte dell’arciconfraternita di San Giacomo apostolo a partire dalle 18,45 dall’omonima chiesa all’interno del Giardino ibleo. Alle 19, al duomo, il fervorino eucaristico. Alle 19,30, poi, la processione con “La Pietà”, della confraternita “Buona morte”, dalla chiesa di Santa Lucia in via Torrenuova. Domani, Martedì santo, a partire dalle 20, dalla chiesa di San Filippo Neri di via Giusti, la processione con “La Veronica”. Sarà il rito che concluderà il tradizionale “Quarantore”.