Benedetti nella messa crismale gli oli santi provenienti da Capaci

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«La carità fraterna e il dialogo come via
per raggiungere la giustizia e la pace»
Consegnata ai sacerdoti la lettera pastorale di monsignor La Placa
“Che siano uno… a due a due”

 

La consacrazione degli oli santi, il rinnovo delle promesse dei sacerdoti, la consegna della prima lettera pastorale di monsignor Giuseppe La Placa sono stati i tre momenti centrali della celebrazione della messa crismale. Il vescovo ha colto l’occasione per la consegna ai sacerdoti della prima lettera pastorale che si intitola “Che siano uno… a due a due”. È una lettera incentrata sulla fraternità e la comunione sacerdotale, attraverso la quale si può cogliere il modello di Chiesa che il nuovo vescovo intende promuovere. Un modello che si inserisce perfettamente nel percorso sinodale che la comunità ecclesiale sta vivendo con gioia ed entusiasmo.

Arricchita di particolari significati anche la benedizione degli oli che saranno utilizzati durante l’anno per impartire i sacramenti. Nell’ampolla è stato infatti aggiunto l’olio proveniente dagli ulivi messi a dimora nei giardini del memoriale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio e il balsamo del bergamotto coltivato nelle terre sottratte alla ’ndrangheta nella Diocesi di Locri-Gerace. A consegnare all’altare, durante l’offertorio, l’olio proveniente da Capaci è stata il questore Pinuccia Albertina Agnello. Lo stesso questore aveva accompagnato il dono con l’auspicio che «ogni goccia sia consacrata per la giustizia, la speranza e la pace».

Parole riprese, durante l’omelia, da monsignor La Placa che ha invitato a riscoprire la carità fraterna come via per raggiungere la giustizia e la pace. Il vescovo ha indicato a tutti la «via del dialogo e della corresponsabilità», non solo tra le nazioni ma anche «nelle relazioni quotidiane», in modo da mettere fine a «pretestuosi e inutili conflitti». Solo così, ha aggiunto monsignor La Placa, «potremo sperare di dare un volto nuovo al nostro futuro e al futuro dell’umanità».