A Ragusa 150 tangueri da tutta Europa

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Con la collaborazione di Traspié di Roma, la città di Ragusa ha ospitato, nello scorso fine settimana, il primo raduno milonguero internazionale. L’iniziativa, promossa dall’associazione culturale Palco Uno, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, ha avuto come scenario l’auditorium San Vincenzo Ferreri, messo a disposizione dal Comune, mentre il raduno d’esordio è stato ospitato in piazza San Giovanni, grazie alla parrocchia Cattedrale San Giovanni Battista che ha fornito i bassi dei locali oltre alle sedie. Ben 150 i tangueri, provenienti da tutta Italia e da tutta Europa, protagonisti di questo evento con l’animazione di deejay della specialità provenienti dalla Germania (Wolfgan Weuste), dalla Svizzera (Irma Gross) e dall’Italia (Ivan Cordisco, Rosita Aragione, Marco Evola, Paola Palaia). “Quello eseguito dai milongueri – chiarisce proprio Evola, tra i direttori artistici della manifestazione – è un tango profondamente intimo, diverso dal tango di palcoscenico o da quello più competitivo delle gare. Attraverso l’abbraccio a questo tango più intimo, si entra in relazione con le parti più profonde dell’altra persona, spesso uno sconosciuto, spesso di un’altra nazione, dando vita a un linguaggio universale del corpo. Entrando in contatto con le parti più profonde dell’altro, si entra in collegamento con le parti più profonde di se stesso. Parliamo, insomma, di una vera e propria spiritualità del tango perché questa tipologia di tango possiede questa dimensione che non è molto conosciuta e che ci permette di vivere queste emozioni”. Soddisfatto per la riuscita dell’evento Maurizio Nicastro di Palco Uno: “Ringrazio il Comune di Ragusa, in particolare l’ufficio Cultura e la polizia municipale, per il sostegno ricevuto. Grazie anche alla Cattedrale per il supporto. Fare arrivare 150 tangueri da tutta Europa nella nostra città è un’altra opportunità di promozione per fare conoscere Ragusa che non possiamo sprecare. E’ stata una occasione esaltante e speriamo che siano state gettate le premesse per ripetere, in futuro, altri raduni di questo tipo”.