Il messaggio del vescovo di Ragusa ai maturandi

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Il vescovo di Ragusa monsignor Giuseppe La Placa ha inviato un messaggio di auguri a
tutti gli studenti che si accingono ad affrontare gli esami di Stato. Due messe con i maturandi saranno celebrate domani sera alle 19 nella chiesa del Sacro Cuore di Ragusa e alle 20 nella basilica di San Giovanni Battista a Vittoria. A officiarle don Paolo La Terra e don Giuseppe Di Corrado.

Questo il testo del messaggio inviato dal vescovo ai maturandi.

“Carissime ragazze e carissimi ragazzi che state per affrontare l’esame di Stato, siete oramai giunti al traguardo finale della vostra carriera scolastica, un traguardo importante che sancirà uno spartiacque tra la vostra bella spensieratezza giovanile e l’assunzione di impegni sempre più gravi per il vostro futuro, sia se proseguirete negli studi all’Università sia se deciderete di intraprendere la strada del mondo del lavoro.
Sono stati anni difficili: praticamente avete vissuto il triennio tra chiusure e “dad”, ad
intermittenza, penalizzati gravemente nelle relazioni e nella didattica, la quale in presenza assume ovviamente tutt’altro tono e dimensione. Tuttavia in quest’ultimo anno si è riusciti a condurre l’attività scolastica nel migliore dei modi possibili, nonostante il permanere della pandemia e, sicuramente, i vostri insegnanti vi hanno preparato al meglio a questo importante appuntamento, per il quale dovete essere puntuali e preparati, secondo le vostre possibilità.

Quali sono queste possibilità? Esse fanno semplicemente parte del vostro dovere – non soltanto per l’esame di maturità ma per la vita stessa. Si tratta del talento che ciascuno ha ricevuto: c’è chi ne ha avuti cinque, chi due, chi uno (cfr. Mt 25,14-30). Al di là dei talenti ricevuti, si tratta di far fruttare al massimo l’investimento che Dio ha fatto su di voi, ognuno secondo le proprie capacità. È un compito molto importante: non assolverlo al meglio significherebbe vanificare ogni sforzo, compresa la sofferenza degli ultimi anni di pandemia. L’importante è essere consapevoli di avere dato sempre il massimo.
Il mio auspicio è quello che, uscendo dalle scuole superiori, voi giovani possiate sforzarvi, in ogni ambito in cui deciderete di impegnarvi, a partecipare attivamente alla vita pubblica, a dare il vostro contributo per rendere la nostra società più bella e giusta, a portare novità e idee che profumino del vostro entusiasmo. Impegnatevi civilmente, formatevi secondo gli insegnamenti del Vangelo e portate la vostra testimonianza a tutti. Lo studio, in fondo, non è soltanto acquisizione di nozioni ma assimilazione della capacità critica di pensare. Per questo va sempre coltivato, al di là del vostro imminente traguardo. Sono proprio i libri che ci rendono liberi!

Auguri carissime ragazze e carissimi ragazzi, auguri di cuore per il vostro esame di Stato! Vi affido alla Divina Sapienza perché diriga il vostro cuore a cercare sempre il bene e il bello che vive nella persona, immagine e somiglianza di Dio. Vi accompagno nella mia preghiera e vi benedico tutti nel Signore”.