Un grosso impianto fotovoltaico alle porte di Chiaramonte? “No, grazie”

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Immagine di repertorio tratta dal web

Il movimento civico Gaetano Iacono Sindaco e il relativo gruppo consiliare di minoranza del Comune di Chiaramonte Gulfi composto dai Consiglieri Comunali Gaetano Iacono, Jessica Stracquadaini, Samuele Cultrera e Simona Riggio, vista la richiesta di autorizzazione pervenuta al Comune di Chiaramonte Gulfi per l’installazione nel cuore del territorio chiaramontano, in un’area sita lungo la via d’accesso principale alla città, di un grande impianto industriale per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico, “intende schierarsi a tutela del territorio, a fianco delle associazioni di categoria, attività turistiche, associazioni culturali e ambientaliste, nonché tutti quei cittadini che contrastano tale progetto”.

I consiglieri spiegano: “Si tratta di un progetto per la realizzazione e l’esercizio di grid-connected di tipo retrofit su suolo, denominato “Chiaramonte Gulfi 1 PV”, della potenza nominale pari a 4,7 MV DC e di un’estensione pari a circa 15 ettari (150.000 metri quadrati), da realizzarsi in C/da Roccapalumba nei terreni censiti al Catasto foglio 54, particelle 149 e 213 e di tutte le opere connesse e infrastrutture necessarie al funzionamento dell’impianto”.

E argomentano:

“Il motivo fondamentale della nostra posizione nettamente contraria è ovviamente che la creazione della mega struttura comporta:

1) il consumo di suolo agricolo;

2) la riduzione della biodiversità dal momento che si crea un microclima sfavorevole;

3) il consumo di spazio rurale;

4) l’elevatissimo impatto paesaggistico con conseguente deturpazione della bellezza e della identità dei luoghi.

Inoltre, l’insediamento fotovoltaico oltre ricadere a poco metri dal Villaggio Gulfi sarebbe posto a ridosso di terreni, di attività commerciali come bar e di imprese ricettive, turistiche, agricole, agrituristiche, enogastronomiche”.

Per i consiglieri: “I visitatori che arrivano da lontano, così come i cittadini, non saranno contenti di percorrere quella strada ‘ammirando’ 15 ettari di pannelli fotovoltaici, piuttosto che un campo di graminacee. Altro che città dell’olio e della dieta mediterranea! Altro che turismo agroalimentare, altro che percorsi paesaggistici!

Inoltre, i contributi che vengono elargiti per promuovere giustamente la diffusione delle energie rinnovabili provengono da una quota che tutti paghiamo sulla bolletta elettrica; pertanto, sarebbe più giusto che venissero ripartiti in piccole quote per finanziare piccoli impianti piuttosto che assorbiti da grandi impianti industriali costruiti a scopo speculativo”.

Per i consiglieri di opposizione:

“In definitiva, la costruzione di questo impinto industriale di 4,7 MV presenta una contraddizione di fondo: quella di ricorrere ad una fonte energetica rinnovabile consumando però altre risorse non riproducibili quali sono il suolo agricolo e la bellezza rurale.

Il Comune deve lavorare con costanza e dedizione per promuovere e tutelare le produzioni agricole e il territorio da cui questi provengono; inoltre, si deve sostenere il valore intrinseco del paesaggio e la simbiosi con le attività condotte nei terreni che rischiano di essere soppiantati da impianti industriali di notevoli dimensioni anche se riguardanti la produzione di energia rinnovabile”.

Non si tratta, spiegano, di contrarietà alla transizione energetica, “necessaria per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili”, ma di ricerca di “un approccio metodico nel processo decisionale. Difatti, sostenibilità significa misurare e valutare secondo un approccio scientifico multidisciplinare i molteplici impatti che un singolo intervento potrebbe generare sull’ecosistema. In tal senso, gli impianti di energia rinnovabile non possono diventare antagonisti del paesaggio – spesso motore economico ed espressione della cultura di un territorio – così come non dovrebbero compromettere la superficie agricola, sempre meno estesa”.

Per questo, i consiglieri comunali Iacono, Stracquadaini, Riggio e Cultrera nell’auspicare un modello di sviluppo territoriale “sostenibile per natura” nell’interesse di chi abita e chi lavora nel territorio di Chiaramonte Gulfi, chiedono: 1) al consiglio comunale di dare parere negativo al progetto di costruzione del sopracitato mega impianto fotovoltaico; 2) all’amministrazione di sostenere nelle opportune sedi istituzionali le ragioni della contrarietà all’impianto fotovoltaico di 4,7 MV; 3) al Comune di dotarsi di un regolamento comunale per l’istallazione di impianti fotovoltaici per una corretta produzione di energia elettrica – come già hanno fatto diversi Comuni – individuando le forme più adatte a favorire da una parte la creazione di piccoli impianti, dall’altra la realizzazione di impianti anche di grandi dimensioni su superfici già sfruttate per altri scopi, come tetti degli edifici pubblici, dei capannoni, del centro commerciale, altri terreni già sottratti all’uso agricolo e impermeabilizzati come, ad esempio, le discariche bonificate”.