
“Il 2022, ad oggi, è l’anno più caldo dall’inizio del 1800 con una diminuzione delle piogge al sud del 40% con conseguente grave difficoltà di approvvigionamento idrico-potabile. Anche il comune di Ragusa è sotto stress idrico già da qualche anno a causa anche dell’abbassamento della falda freatica e negli anni a venire la situazione sicuramente non migliorerà. Addirittura questo, secondo diversi scienziati, potrebbe essere il più fresco dei prossimi trent’anni. In questo quadro ambientale per nulla allegro la proposta del comune di Ragusa di rendere da obbligatorio a consigliato l’uso di acque grigie per le cassette di scarico dei water suona come una beffa”.
Inizia così la nota di Claudio Conti, vice presidente di Legambiente, che aggiunge: “Ma soprattutto risulta contraddittorio visto che il comune di Ragusa con delibera consiliare del 12/11/2015 l’aveva già reso obbligatorio sulla base di previsioni che si sono puntualmente verificate. Tanto che anche la regione siciliana con delibera del 22/4/2022, mutuando le proprie linee guida dal regolamento edilizio del comune di Ragusa, ha reso obbligatorio l’uso delle acque grigie per le cassette di scarico a tutti i comuni siciliani. Ora con la situazione idrico potabile in peggioramento il comune di Ragusa che è stato il primo meritoriamente ad introdurre questa norma, torna indietro. Assolutamente da evitare. Se ci sono eventuali difficoltà economiche per il costo elevato dell’intervento, queste si possono risolvere con un intervento del comune di Ragusa concedendo sconti in fase di pagamento degli oneri concessori per le nuove costruzioni o trovando soluzioni nella riduzione temporanea di tributi locali, come ad esempio il canone idrico, nel caso delle ristrutturazioni edilizie”.
E quindi la richiesta avanzata al sindaco: “La invitiamo pertanto a non modificare l’art. 65 del regolamento edilizio lasciando l’obbligatorietà dell’uso delle acque grigie nelle cassette di scarico. Non ce lo possiamo permettere. Lo doviamo a tutti i cittadini ma soprattutto ai nostri figli e nipoti.
Cogliamo l’occasione per invitarla a porre in campo tutti gli sforzi per recuperare le acque reflue depurate che oggi finiscono a mare per utilizzarle in agricoltura oppure per reimmetterle in falda per frenare l’avanzata del cuneo salino”.