Najla potrà finalmente votare. Il suo appello a non sprecare questo diritto

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In questi giorni di estrema confusione, col rischio di un astensionismo elevatissimo nonostante i politici, dai big ai locali stiano provando a usare (almeno nelle loro intenzioni) ogni effetto speciale per ‘scaldare l’elettorato’, in tanti si chiedono se andranno a votare. Che in Sicilia significa: Camera, Senato (ormai dai 18 anni su), Regione.
Su facebook c’è un post di Najla Hassen, vive e lavora a Ragusa e in provincia. Il suo è un appello sull’importanza di andare a votare che va letto con cura e sui cui vale la pena riflettere un po’ più rispetto al tempo che si dedica a un like su un post.
“Il 4 febbraio del 2021 è una data importante per me. Da allora, sono diventata ufficialmente italiana.
Quel giorno fu molto emozionante, ma non abbastanza ( ricordo di averlo detto a chi mi accompagnò quel giorno).
I momenti più emozionante arrivarono dopo: il giorno del rilascio del passaporto italiano, ma soprattutto il momento in cui la funzionaria del Comune di Ragusa, mi disse che finalmente la mia tessera elettorale era pronta.
Del passaporto ne parlerò in un altro momento. Ma della mia tessera elettorale vi voglio dire solo una cosa: da quando ce l’ho, è sempre con me. Messa nella mia agenda per non perderla di vista. Ho provato a lasciarla in un cassetto per poi prenderla al bisogno. Ma non ho resistito, avevo il terrore di perderla, e l’ho messa dove la posso avere sempre con me.
A breve compio 40 anni, di cui 24 li ho trascorsi in Tunisia. Non ho mai votato in vita mia, ma non per scelta.
In Tunisia, non ho mai votato perché nell’era Ben Ali, il voto non era libero ( infatti vi ricorderete sicuramente come vinceva col 99%) ed era molto frustrante per me.
Poi in Italia, non potevo votare perché ero straniera.
Oggi finalmente potrò votare, ed è il mio primo voto ❤
Voi, Italiani di nascita, a volte non riuscite a capire il valore dei diritti che avete. Sembra che non sappiate che questi Diritti sono stati acquisiti grazie a dei sacrifici. Sembra che la storia di lotta e di resistenza non vi riguardi, ed è molto triste.
Un giorno, I vostri figli e nipoti vi chiederanno: cosa avete fatto per noi, per questa patria?
Chi ama, non si arrende
Chi ama, non molla
Chi ama, non abbandona
Questo post, e spero che sarà letto fino in fondo, è una richiesta di #aiuto. Non rimaniamo indifferenti”.