Accoltella tunisino, perforando polmone e fegato: denunciato vittoriese

2484
Immagine di repertorio

Prosegue l’attività di contrasto ai reati contro la persona del Comando Provinciale dei Carabinieri di Ragusa.
In particolare, nel pomeriggio di lunedì, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vittoria sono intervenuti in Via Cavour, in pieno centro cittadino ed altamente affollato, a seguito di una segnalazione di un giovane ragazzo, di nazionalità tunisina, che necessitava di cure mediche in quanto ferito gravemente alla schiena da un fendente.
I militari, giunti sul posto, hanno prestato assistenza e coadiuvato l’attività dei sanitari che hanno poi condotto la vittima in codice rosso presso l’ospedale “Guzzardi” di Vittoria dove veniva sottoposto ad un delicato intervento chirurgico in quanto aveva subito la perforazione del polmone e lesioni al fegato.
Le indagini sono state immediatamente attivate dai Carabinieri e, da una iniziale ricostruzione dei fatti, è stato accertato che la vittima, insieme a suo fratello, era stata precedentemente coinvolta in una lite, con due coetanei di nazionalità italiana, sempre in Via Cavour all’altezza dell’Istituto comprensivo statale Giovanni XXIII.
Durante la lite, la vittima prima veniva colpita alla schiena con un coltello, sferrato da uno dei due giovani italiani, e successivamente si allontanava autonomamente dal luogo della lite convinta di poter raggiungere a piedi il pronto soccorso dell’ospedale di Vittoria. Purtroppo la gravità della ferita gli ha permesso di percorrere solo pochi metri per poi accasciarsi su una panchina in attesa di essere soccorso.
Le indagini dei Carabinieri sono proseguite fino in tarda serata, riuscendo a raccogliere sufficienti elementi investigativi utili per identificare l’aggressore in Z.G., classe 95 e a carico del quale sono stati effettuati anche accertamenti presso il domicilio ma senza rinvenire l’arma del delitto.
Il giovane aggressore è stato deferito all’Autorità Giudiziaria, in stato di libertà, per lesioni personali aggravate dall’uso dell’arma, ma sono tutt’ora in corso indagini al fine di acquisire ulteriori elementi probatori per definire sia la dinamica dell’aggressione e sia circostanziare l’ambito dei rapporti giovanili entro il quale è la lite è degenerata ad aggressione di portata così violenta.