PRG di Ragusa, pioggia di critiche alla prima uscita pubblica

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Il piano regolatore generale di Ragusa è stato presentato alla città. È avvenuto nell’incontro di ieri pomeriggio alla Camera di Commercio. Incontro a cui hanno preso parte tantissimi cittadini, professionisti, esponenti politici e partitici, rappresentanti di associazioni di categoria e ordini professionali, oltre che giovani.

Al netto delle oltre tre ore e mezzo cosa viene fuori?

Procediamo con ordine.

Tecniche le relazioni dei tre docenti universitari del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania (con l’apporto del professore La Greca, che è anche componente del Cru). A loro l’amministrazione comunale ha conferito il compito di sviluppare le linee guida per il nuovo Prg sulla base dello schema di massima a suo tempo approvato. Minuzioso, tecnico, argomentato l’intervento del dirigente di Palazzo dell’Aquila Ignazio Alberghina che con le decine e decine di slide proposte ha illustrato lo strumento urbanistico.

Si è passati poi, al ‘secondo tempo’ di questo incontro, ossia il dibattito su cui pare sia stato unanime il sentire da parte di chi è intervenuto. Ha aperto le danze Riccardo Schininà in quota a GenerAzione, il neo movimento politico presentato qualche settimana fa.

Schininà in 8 minuti di tempo ha parlato di inopportunità sui tempi troppo a ridosso delle prossime amministrative con il rischio concreto che si monopolizzi il dibattito in città; ha espresso preoccupazione sul fatto che non ci siano i tempi congrui per avviare un sereno e costruttivo dibattito democratico della città e da parte dei suoi attori, sottolineando che: “Essendo per noi imprescindibile il coinvolgimento della città, ed in conformità con il nostro animo propositivo, SAREMO NOI a sottoporre alla cittadinanza un questionario sulle esigenze urbanistiche della città e SAREMO NOI ad esporre per i mesi di novembre e dicembre tutte le tavole del P.R.G. in un luogo aperto alla cittadinanza dove incontreremo sin dalla prossima settimana i singoli cittadini, associazioni di categoria e movimenti per studiare il piano proposto, per rimuovere quella asimmetria informativa oggi esistente e per confrontarci sullo stesso.

Auspico che il NOI sia riferito a tutte le forze politiche alternative all’attuale governo della città in quanto l’esigenza di coinvolgimento democratico della città non ha e non deve avere primogeniture politiche”.

Da qui, Riccardo Schininà ha lanciato l’idea di fornire a tutti i cittadini un questionario su cui in buona sostanza si chiede l’idea che si ha di Ragusa per i prossimi decenni. In questo modo, il dibattito si alimenta e si arricchisce di una moltitudine di punti di vista su cui si dovrà far sintesi.

Insomma un solo incontro per presentare il PRG è risultato essere troppo riduttivo in ordine al principio di democraticità, all’acquisizione di pluralità e soprattutto sulle tempistiche che sembrano veramente molto stringate.

A seguire, le parole dell’architetto Gaetano Manganello che ha compiuto un attento intervento tecnico, ed ancora Riccardo Roccella presidente del Centro Studi SEREI che ha spiegato come: “La Giunta ha approvato il PRG il 20 ottobre, mentre i Consiglieri comunali hanno ricevuto l’elaborato strumento urbanistico pochi giorni fa. Del coinvolgimento della città nessuna traccia. Né il riuscire a riempire l’auditorium della CamCom può essere considerato rappresentativo di 72mila abitanti. Ci auguriamo che l’amministrazione Cassì non abbia fretta, che non voglia bruciare le tappe ignorando le richieste che provengono da più parti, che voglia rispettare la consuetudine e il rispetto che di solito ogni amministrazione dimostra quando è ormai vicina alle elezioni, volendo attendere di sapere se governerà per altri cinque anni oppure no, prima di approvare un atto che potrebbe essere imposto anche a chi ha una visione della città completamente diversa da chi sta governando adesso”.

Forti anche le parole del segretario cittadino del PD Peppe Calabrese: “Nonostante per 52 mesi gli sia stato detto che su questi temi è necessario il massimo confronto, Cassì ha tirato dritto per la sua strada. Ora che abbiamo in mano le tavole del PRG, il Partito Democratico di Ragusa ha messo su un gruppo di lavoro composto da tecnici e politici, tutte persone competenti in materia, per analizzare l’elaborato prodotto. Sarà un lavoro minuzioso per comprendere che idea di città abbia Cassì e se questa sia compatibile con la nostra”.

Ed ancora parole di fuoco sono arrivate da un giovane docente appartenente alla consulta giovanile del comune di Ragusa, Ismael Scribano, che non ha affatto celato il proprio punto di vista.

Insomma alla fine della fiera, tutti gli interventi fatti ieri – nessuno escluso – hanno messo in discussione il metodo, la tempistica e l’opportunità dell’amministrazione comunale sul PRG.

Passaggi su cui – riteniamo noi, necessariamente – l’attuale esecutivo di Palazzo dell’Aquila forse dovrebbe rivedere il proprio cronoprogramma rispondendo, con i fatti, a quelle che ad oggi sono state le istanze provenienti dalla città, a cui hanno presentato il PRG.