La morte di Maria Carmela, don Vincenzo: “Riflettiamo sull’urgenza di vivere”

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Tra i tantissimi messaggi sulla pagina facebook di Maria Carmela Di Bennardo, l’insegnante di 45 anni di Acate morta a seguito di un incidente stradale sulla Catania-Gela, abbiamo scelto quello di don Vincenzo Guastella, vice parroco di Acate. Un messaggio in ricordo di Maria Carmela, ma soprattutto un inno alla vita, alle relazioni buone…
“In questi ultimi giorni ho riflettuto su una cosa importante: l’urgenza di vivere. Molto spesso ci accomodiamo come se non dovessimo mai lasciare questo mondo. Perdiamo secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi e perfino anni a rincorrere pensieri irraggiungibili, a piangere su quanto ingiusta sia la vita perché non ci ha permesso questa o quell’altra cosa. Ci permettiamo pure il lusso di litigare e di restare con i cuori pieni di rancore e di odio per cose futili. Poi arriva il “nostro giorno”, il giorno del congedo da questa vita terrena, io lo chiamerei il nostro attimo. Di punto in bianco non ci siamo più, finisce tutto, e ci rendiamo conto di come, tutto quello che pensavamo fosse importante, necessario, tutto ciò per cui abbiamo sofferto, pianto, litigato… tutto si ridimensiona, tutto assume uno sguardo diverso. I nostri diritti, i nostri capricci, ciò che ci ha fatto allontanare e litigare con i nostri fratelli e sorelle, tutto diventa irrisorio.
La vita è un dono, un dono meraviglioso che ci viene fatto. Non è a tempo indeterminato, almeno quella su questa terra, e ciò che lo rende speciale è il non sapere quando finirà. Non sprechiamo il nostro dono dietro frivolezze. Hai litigato con qualcuno/a? Vai ad abbracciarlo/a ora che ancora ne hai la possibilità. Dì ti amo, ti voglio bene, scusami più spesso. Abbraccia, ridi, condividi, apprezza, ringrazia più spesso, perché quando tutto si fermerà non avrai più tempo.
Cara Maria Carmela, da buon lapa manza (così come piaceva chiamarmi), ho preso il mio tempo per cercare di scrivere qualcosa di costruttivo che aiuti me e chi, come me, soffre questa grande perdita. Tengo dentro il mio cuore tutto ciò che abbiamo condiviso e ti ringrazio perché in questi primi anni del mio ministero sacerdotale mi hai aiutato a portare il peso di molti impegni. Molte sono state le persone che ti hanno ricordato in questi giorni e questo denota la grandezza di cuore che avevi. Ho cercato di accompagnarti nel migliore dei modi, nei momenti belli, in quelli meno belli, nei periodi di comprensione ed in quelli di scontro. Adesso ti passo il testimone: da oggi tocca a te guidarmi e tocca a te pregare per me. Ti voglio bene Maria Carmelù, buona Gioia eterna!”.