Sallemi a Cassì: “I partiti non sono ‘gusci vuoti’ ma strumenti per il territorio”

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Il centrodestra nei prossimi giorni s’incontrerà per chiudere il cerchio sul nome da mettere in campo per le prossime amministrative a Ragusa. Lo assicura il senatore Salvo Sallemi, che è anche coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.

Quale la sua valutazione del lungo monologo di Peppe Cassì che si è scagliato contro i partiti nella convention della scorsa settimana?

“Credo ci sia stato un passaggio davvero pesante, che non mi sarei aspettato da un sindaco che è stato peraltro sostenuto, cinque anni fa, da un partito, Fratelli d’Italia. Cassì ha detto che i partiti sono “gusci vuoti”: è un messaggio fuorviante, sbagliato. Intendere il civismo come una battaglia esclusiva per essere più liberi nelle scelte amministrative credo sia profondamente errato. I partiti fanno parte delle Istituzioni, sono fatti di persone e non sono contenitori vuoti, coi partiti si dialoga e ci si confronta. I partiti sono strumento per lavorare per il territorio e con la sua posizione Cassì fa perdere un’opportunità a Ragusa e ai Ragusani: quella di avere un canale diretto con il governo regionale e nazionale e quindi uno strumento per lottare per la città che vuole amministrare. Su questo mi interrogherei. Inoltre mi spiace davvero che abbia proposto questa immagine dei partiti, ma ognuno è responsabile delle sue scelte e di quello che dice. Peraltro le dichiarazioni di Cassì contro i partiti e per un appoggio solo civico credo vadano a scontrarsi un po’ con quanto abbiamo poi visto…”.

A cosa si riferisce?

“Cassì dice di chiudere in modo assoluto ai partiti, ma apre a esponenti legati a partiti che hanno rappresentanza nella Regione. Mi riferisco a Ignazio Abbate, deputato regionale della Nuova Dc, e ai consiglieri comunali che a lui fanno diretto riferimento. Il civismo se autentico dovrebbe esserlo in toto, altrimenti resta una dichiarazione d’intenti”

Si aspettava questa presa di distanze di Cassì da Fratelli d’Italia?

“Avevamo ribadito che per noi aveva lavorato bene, era la nostra prima scelta. Personalmente, però, nella fase che ha preceduto la sua decisione, avevo intuito che c’erano già delle fibrillazioni. Mi dispiace, francamente, che abbia chiuso le porte ai partiti e lo abbia fatto con quelle considerazioni che ritengo molto gravi. Ribadisco che a perderci non è Cassì, Sallemi o Fratelli d’Italia ma la città: c’era una possibilità importante per lavorare con il partito che guida la Regione e che esprime il presidente del consiglio dei ministri. Evidentemente sono stati fatti altri ragionamenti”.

Come si muove, adesso, Fratelli d’Italia?

“Ci si sta muovendo in un’ottica di coalizione di centrodestra. Ho avuto già un incontro con il deputato nazionale Nino Minardo. E a breve avremo incontri anche con gli altri partiti di centrodestra. È ovvio che siamo pronti a trovare un’alternativa per una candidatura autorevole e unitaria. Mi incontrerò anche con Ignazio Abbate che è un esponente di un partito, la Nuova Dc di Totò Cuffaro, che fa parte a pieno titolo della coalizione di governo alla Regione. Sono convinto che il dialogo sia lo strumento migliore insieme all’unione”.

L’uscita di Abbate alla convention di Cassì appare abbastanza chiara, con un appoggio al sindaco uscente?

“Ribadisco: io lo incontrerò come esponente del partito che rappresenta e che è organico alla maggioranza a Palermo. Il centrodestra, lo dice la storia e lo dicono i risultati, quando è unito vince e riceve apprezzamento per il buon governo e la competenza. Spero che la strada che verrà intrapresa sia questa e auspico sempre l’unione specie di chi rappresenta il territorio”.