Ragusa, Riccardo Schininà: “Sul PRG avevamo ragione noi!”

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Siamo stati tacciati dal sindaco Cassì di strumentalizzare la nostra opposizione al PRG per mera propaganda elettorale, ma oggi possiamo affermare che avevamo ragione noi, già lo scorso mese di ottobre, sul Piano Regolatore Generale di Ragusa. Dopo i primi incontri fatti nei mesi scorsi con i rappresentanti datoriali, sindacali e delle associazioni di categoria non si è saputo più nulla sull’iter avviato che avrebbe dovuto condurre all’approdo del PRG in consiglio comunale.

Il primo mio intervento su questo argomento, rilevando tutte le criticità del piano oltre al pressappochismo condensato nel metodo, nella tempistica e nell’inopportunità di avviare tale confronto in una fase pre elettorale che ha denotato una chiara mancanza di sensibilità democratica, è avvenuto alla Camera di Commercio quando l’amministrazione ha presentato pubblicamente le slide che documentavano il nuovo strumento urbanistico. In quell’occasione, tutti coloro che sono intervenuti tra tecnici, il sottoscritto, i rappresentanti dei partiti e delle liste che mi sostengono hanno ritenuto non congruo quanto fatto dall’amministrazione Cassì. Ricordo che siamo stati noi insieme a quelle forze politiche che oggi sono parte integrante della coalizione che mi sostiene, a stampare le tavole ed esporle per consentire ai cittadini di visionarle e siamo stati sempre noi ad approfondire lo strumento urbanistico per rilevarne le falle, tra tutte la presenza di evidenti incompatibilità e le contraddizioni legate al principio del consumo di suolo zero.

Bene, oggi possiamo dire che avevamo ragione!

Ieri c’è stata l’ultima seduta del Consiglio comunale di Ragusa con tutt’altro ordine del giorno e di PRG neanche un accenno in questi mesi. Dunque, viene da chiedersi, a cosa è servita questa accelerazione nella fase pre elettorale se poi non si aveva la certezza di andare fino in fondo? Quale è stato il senso di impegnare professionisti, tecnici e i docenti universitari del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania se il lavoro sin qui prodotto potrebbe essere azzerato dal prossimo esecutivo che si insedierà a Palazzo dell’Aquila? Perché l’amministrazione Cassì non ha ritenuto nei mesi successivi alla presentazione alla Camera di Commercio di accogliere i tanti suggerimenti forniti e cercare di modificare tutti quei punti che avevano creato considerevoli ed autorevoli dubbi, piuttosto che metterlo in un cassetto e non parlarne più?

I quesiti da porre potrebbero continuare perché sono veramente tanti, crediamo che oggi il sindaco Cassì debba una spiegazione a Ragusa, ai ragusani e alle ragusane.

Il consiglio comunale, ieri sera, ha terminato la sua attività e tra i tanti punti non esitati in questa consiliatura, certamente pesa come un macigno l’aver annunciato un nuovo e necessario PRG che, nei fatti, è rimasto solo nelle slide prodotte e negli atti di delibere esitate”.