Chiaramonte, la Necropoli di S. Nicola-Giglia non finisce di stupire

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Si è parlato di quanto venuto alla luce fino ad ora nella Necropoli di S.Nicosia di Contrada Giglia, e delle prospettive future, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al Municipio di Chiaramonte Gulfi.

La campagna di scavi, condotta dall’Università degli Sudi di Bologna e intrapresa alcuni anni, fa sta infatti portando alla luce una realtà storica ben al di là di ogni immaginazione. Nel sito finora sono state individuate circa 250 sepolture collocate tra il 3° e l’8° secolo dopo Cristo. Una “scoperta sensazionale”, come l’ha definita la Professoressa Isabella Baldini dell’Università di Bologna che con il suo collega Salvatore Cosentino da alcuni anni sta portando avanti una campagna di scavi in quel territorio.

Durante l’incontro si è anche parlato del documentario che RAI Storia sta preparando, nello spazio di Rai Cultura, dedicato a questa importantissima campagna di scavi .

A fare gli onori di casa il Sindaco, Mario Cutello che si è soffermato su questa importantissima scoperta che inevitabilmente, questo il suo auspicio, avrà delle ricadute economiche non indifferenti. Cutello ha inoltre sottolineato che il documentario della Rai avrà anche uno spazio importante nella programmazione fuori dai confini nazionali. Il Sindaco ha poi ringraziato il presidente della Cooperativa Sociale Nostra Signora di Gulfi, Gianvito Distefano, che per primo si è prodigato in questi anni per portare alla luce le sepolture di C.da Giglia.

Altre parole di apprezzamento quelle del soprintendete ai Beni Culturali e architettonici di Ragusa , Antonino Di Marco, che ha sostenuto questa campagna di scavi, ben consapevole dell’alto valore culturale e quali sviluppi futuri per la comunità chiaramontana.  Si tratta- come è stato detto- di una scoperta archeologica di primaria importanza sia per quanto rinvenuto nelle sepolture, sia per la quantità.

Nel suo intervento, Gianvito Distefano ha parlato dell’impegno della cooperativa che si è intestata questa importante iniziativa e ringraziato il dott. Saverio Scerra, della soprintendenza di Ragusa, grazie al quale è stato possibile avviare questa ricerca e quindi il successivo coinvolgimento pieno dell’Università di Bologna. Distefano ha poi ringraziato l’Amministrazione comunale per il sostegno messo in atto e la Rai per il documentario.

Scerra ha poi fatto il punto sul lavoro fin qui svolto e sottolineato l’impegno dei ragazzi della cooperativa che, sotto la direzione dei docenti di Bologna, hanno profuso ogni sforzo per questa campagna di scavi. Stesso apprezzamento per i giovani studenti di Bologna che, anche sotto questo sole asfissiante, non si sono tirati indietro nel proseguire la campagna di scavi e dare il massimo sostegno alla troupe della Rai.

Isabella Baldini, docente all’Università di Bologna, nel ripercorrere le vari tappe di questa iniziativa ha sottolineato che si tratta di una delle scoperte archeologiche più importanti da tanti anni a questa parte, vuoi per la quantità di sepolture scoperte finora, vuoi per la conservazione di alcune di esse. La prossima tappa vedrà anche lo studio dei resti umani e quindi il DNA, visto che da un esame obiettivo appare di tutta evidenza che in C.da Giglia- San Nicola sono state seppellite persone di etnie diverse.

Salvatore Cosentino dell’Università di Bologna ha inoltre annunciato che saranno avviate ricerche per scoprire dove si trovava il centro urbano nel quale vivevano queste persone. Per farlo, si userà un drone agli infrarossi che faciliterà le ricerche, senza mettere a soqquadro quella striscia di territorio.

“La Rai- queste le parole del regista di questo documentario, Eugenio Vecchioli Farioli- intende seguire questa importante ricerca e quindi dare voce e spazio a realtà locali del tutto marginali, ma pur sempre di importanza storica rilevante”. Sulla stessa scia anche l’autrice del documentario, Amanda Ciani. La sua- come ha rimarcato, è” stata una esperienza entusiasmante per aver lavorato fianco a fianco con i ricercatori, gli studenti e i ragazzi della cooperativa sociale”.

Ora tutto è rinviato al prossimo anno, quando continueranno gli scavi e si tenterà di avere idee ben più precise su questo sito archeologico di grande importanza storica.