Giunge al termine la IV edizione del campo Estate Liberi Ispica

73

Si è conclusa oggi la quarta edizione del campo di formazione ed impegno ESTATE LIBERI ISPICA. 15 ragazzi e ragazze provenienti da tutto il territorio italiano hanno scelto di vivere una settimana delle proprie vacanze nella zona dell’estremo sud della Sicilia, per abbracciare e sostenere un progetto di accoglienza dei senza tetto portato avanti dai frati minori di Ispica e per conoscere un territorio che in mezzo a tanta bellezza presenta non poche criticità e contraddizioni.

Una settimana di lavoro manuale ed incontri volata via con la sua intensità, ritmata dalle tante domande dei giovani volontari e dal loro profondo desiderio di cambiamento verso una società più giusta.

Nelle mattinate i 15 partecipanti, muniti di spazzole di metallo e di palette, hanno ripulito il tetto della zona del convento adibita all’accoglienza dei senza dimora, tetto che a causa delle infiltrazioni necessita di riparazioni e di una guaina che lo copra per intero. Ma per fare aderire bene la guaina occorre che la pavimentazione de tetto sia ben pulita un ulteriore lavoro che avrebbe fatto lievitare la spesa dei frati di alcune migliaia di euro. Il lavoro dei 15 campisti è risultato ottimo oltre che molto utile, cosi a breve la struttura sarà pronta per accogliere chi avrà bisogno, specie nei mesi più freddi.

Nei pomeriggi, invece, il gruppo si è dedicato a una serie di incontri formativi in cui si è parlato di africa, di immigrazione, di povertà educativa, di sfruttamento lavorativo, di mafia, di Stidda e Cosa Nostra, di memoria, di beni confiscati, delle stragi di migranti a ridosso delle nostre coste e in mare, di noi e dell’importanza del nostro impegno. Si è parlato anche e soprattutto di Daouda, della sua scomparsa e del silenzio che ancora non ci permette di fare luce su questa assurda e tristissima vicenda. Il grido di richiesta di verità, che in questi mesi Libera e la sua rete hanno costantemente alzato, è diventato il grido del campo. Un grido che chiede giustizia e verità per tutti i Daouda sfruttati e maltrattati

“E’ stato un bellissimo viaggio- si legge in una nota diffusa alla stampa- alla fine del quale grazie è l’unica parola che può rendere l’idea dei sentimenti che abitano il nostro cuore. Come ci ha di dimostrato anche questa settimana di campo, occorre camminare insieme se si vuole promuovere il cambiamento e noi anche se distanti continueremo a stare uno a fianco all’altro, uniti dallo stesso orizzonte riflesso sul nostro sguardo”