TI RISSI NO! Domani manifestazione regionale contro la violenza di genere

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Domani, sabato 9 settembre, si svolgerà a Palermo la manifestazione regionale transfemminista contro la violenza di genere indetta dal Coordinamento di Non Una di Meno Sicilia. Il concentramento è previsto a Piazza Bellini alle 17.30.

L’iniziativa segue le mobilitazioni cittadine già organizzate da Non Una di Meno nel capoluogo siciliano e a Catania dopo la notizia dello stupro di Palermo da parte di sette giovani ai danni di una diciannovenne.

 

Nel frattempo non si ferma la conta degli stupri e dei femminicidi. Le cronache degli ultimi giorni non lasciano dubbi sul fatto che la violenza di genere non è un fenomeno episodico o eccezionale. Il 5 settembre viene uccisa a Roma Rossella Nappini, 52 anni; il presunto assassino sarebbe l’ex compagno, accusato di omicidio premeditato. Il 6 settembre la notizia dell’arresto di quattro persone, tre uomini e una donna, a Monreale per violenze sessuali in famiglia commesse tra il 2011 e il 2023 su due ragazzine che oggi hanno 11 e 20 anni. Ieri 7 settembre il femminicidio di Marisa Leo a Marsala, ancora in Sicilia, per mano dell’ex Angelo Reina, suicidatosi subito dopo.

Se la violenza di genere è un fenomeno transnazionale, i dati relativi alla nostra regione non sono certo confortanti. Secondo l’Osservatorio nazionale di Non Una di Meno, infatti, la Sicilia si colloca al primo posto per femminicidi, suicidi e trans*cidi con il 14% sul territorio nazionale.

Questo l’appello lanciato dalle organizzatrici per la manifestazione di domani:

La marea non si ferma: un corteo regionale per chiamare la Sicilia tutta a reagire alla violenza di genere! Vogliamo una città a misura dei nostri bisogni e desideri, vogliamo sentirci liberɜ di vivere le nostre vite come meglio crediamo, reclamiamo diritti finora non riconosciuti e negati. Invadiamo le strade, prendiamoci ciò che è nostro, distruggiamo il patriarcato!

Perché non si tratta di un caso eccezionale, di un quartiere pericoloso, della mala movida o del branco di lupi. Si tratta invece di un sistema patriarcale che ci opprime tutti giorni e ovunque. Dalle mura di casa ai luoghi di formazione e lavoro, dalla stampa ai tribunali, dagli ospedali alle questure, un sistema intero che perpetra una violenza strutturata, pervasiva e culturale. E’ ora che chi di dovere si prenda le proprie responsabilità! Che tutti gli uomini, che tutte le istituzioni, che tutti gli organi d’informazione scendano dal piedistallo del privilegio e la smettano con la retorica della deresponsabilizzazione! Siete tutti coinvolti.

TI RISSI NO, perché solo un SÌ vuol dire consenso. E quel SÌ può sempre e comunque esser revocato.

TI RISSI NO, perché ad oggi la stampa non fa giornalismo ma produce pornografia del dolore, non persegue l’informazione ma i click per fare audience.

TI RISSI NO, perché in questo sistema la giustizia dei tribunali non è dalla nostra parte, ogni volta che denunciamo siamo noi quellɜ criminalizzatɜ e sotto processo.

TI RISSI NO, perché non vogliamo la polizia per le strade delle nostre città. La presenza delle forze dell’ordine nelle strade non ci ha mai salvato da una violenza.
TI RISSI NO, perché il sistema sanitario non ci riconosce. Le donne e le soggettività LGBTQIA+ non hanno accesso ad una sanità pubblica completa e gratuita.

TI RISSI NO, perché non vogliamo più subire sfruttamento e svalutazione nel mondo del lavoro.

Non smetteremo di fare rumore! Vogliamo corpi liberi e non controllati, vogliamo città transfemministe e non militarizzate. Vogliamo un’educazione femminista, sessuale e affettiva nelle scuole; vogliamo una narrazione mediatica non sensazionalistica e morbosa ma realistica e approfondita, non vogliamo un giornalismo asservito al patriarcato; vogliamo una vera giustizia e una tutela per chi denuncia; vogliamo una sanità garantita e accessibile, con personale sanitario formato non obiettore; vogliamo centri antiviolenza e consultori ovunque e funzionanti, luoghi che siano presidi di elaborazione di un sapere transfemminista; vogliamo un mondo della formazione e del lavoro senza discriminazioni di genere e con equità salariale.

SE TOCCANO UNǝ, RISPONDIAMO TUTT3.